Corriere Fiorentino

Il 10 con lode Premio Facchetti ad Antognoni: «Kalinic? Forse va...»

L’Unico 10 ha ricevuto a Milano il trofeo «Il Bello del Calcio» dedicato a Giacinto Facchetti «Sogno una coppa, Pioli il profilo giusto. Berna vogliamo tenerlo, Nikola anche. Ma qualche sacrificio va fatto»

- Leonardo Bardazzi

Pioli e Bernardesc­hi sì, Kalinic probabilme­nte no. Giancarlo Antognoni, l’«Unico 10» della gente viola, traccia le linee della strategia futura della Fiorentina. Che passerà dalla voglia di «costruire una squadra che mantenga le posizioni di classifica ottenute in questi anni», ma anche dalla necessità di cedere qualche pezzo pregiato: «Sì, probabilme­nte ci sarà qualche sacrificat­o. Kalinic? È un grande attaccante e non piace solo al Milan...». In effetti il bomber è anche nel mirino del Borussia Dortmund e di qualche club di Premier. Senza contare che Sousa, non appena avrà scelto la sua nuova panchina (l’ultima pista lo porta a Roma al posto di Spalletti), proverà a portarlo con sé.

Nikola sul mercato (la clausola da 50 milioni è ancora valida) non è una sorpresa, visto il contratto corto (scade nel 2019) e la necessità viola di mettere a bilancio almeno una grande plusvalenz­a l’anno. Ma di sicuro la sua cessione creerebbe una falla difficilme­nte colmabile, anche in caso di arrivo di uno tra Muriel e Pavoletti. «Pioli è il profilo giusto per noi — continua Antognoni — vogliamo costruire una squadra che possa ambire a vincere. È il mio obiettivo: voglio un trofeo con la famiglia Della Valle e Bernardesc­hi in questo senso è un patrimonio da tenersi stretti. Lui uomo mercato? E chi l’ha detto? La società farà di tutto per tenerlo. Certo, i matrimoni si fanno in due e nel calcio spesso anche in tre». Un altro piccolo segnale del disagio viola nei confronti dei silenzi (sempre più lunghi) di Berna intorno alla questione rinnovo. La giornata di «Antonio» però è stata soprattutt­o altro. A Milano, nella sala Buzzati di via Solferino, ha ricevuto il premio «Il Bello del calcio» dedicato a Facchetti e organizzat­o nel Candido Day (in onore dell’ex direttore della Gazzetta Cannavò): «Hanno scritto — si legge nella motivazion­e — che giocava guardando le stelle. Ha scelto Firenze come palcosceni­co, rimanendo fedele alla maglia viola sempre, e con la maglia azzurra ha regalato a tutti gli Italiani il mondiale 1982». «È un onore — ha risposto Giancarlo — Giacinto ai Mondiali del ‘78 ci ha fatto da fratello maggiore. Io e lui ci assomiglia­mo, infatti siamo rimasti fedeli alla maglia». Presenti alla premiazion­e anche il presidente Rcs Cairo, il numero uno federale Tavecchio, quello del Coni Malagò, i campioni del Mundial ‘82 (con Antognoni c’era anche la centrocamp­ista delle Women’s Carissimi), più Moratti, Galliani e altri personaggi del mondo del calcio.

Tra una risata e un amarcord, Antognoni ha poi sfiorato l’argomento più scottante: la contestazi­one di una parte del tifo. «Il pubblico ci è sempre stato vicino, c’è stato qualche dissenso ma la classifica non è così negativa». Per ricucire lo strappo, l’idea di «Antonio», come disse al Corriere Fiorentino nel marzo scorso, sarebbe vedere più spesso i Della Valle in città. Diego e Andrea però adesso sono in Cina e Adv non riuscirà neppure a salutare la squadra prima della decisiva sfida di Napoli: «Nelle prossime due giornate ci giochiamo l’Europa». Ecco, proprio un’impresa contro Sarri potrebbe aiutare a ridurre la distanza. Anche se la vera partita per il rilancio viola si giocherà con Kalinic, Berna e sulla costruzion­e della nuova Fiorentina targata Pioli.

 Quest’anno c’è stato qualche dissenso, ma la classifica non è così male In due partite ci giochiamo l’Europa

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 ??  ?? In alto Antognoni riceve il premio Facchetti da Urbano Cairo presidente Rcs e da Giovanna Facchetti (moglie di Giacinto) e Franca Cannavò (moglie di Candido). Sotto con i campioni del mondo del 1982 e con Marta Carissimi
In alto Antognoni riceve il premio Facchetti da Urbano Cairo presidente Rcs e da Giovanna Facchetti (moglie di Giacinto) e Franca Cannavò (moglie di Candido). Sotto con i campioni del mondo del 1982 e con Marta Carissimi
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