Corriere Fiorentino

Amnesia sulle società a Malta: in Regione si dimette un grillino

Il livornese Cantone lascia il Consiglio regionale: una dimentican­za. Il Pd: vaccini gratis per la memoria

- Giulio Gori

Si era dimenticat­o di dichiarare alla Regione di avere quote in due società con sede a Malta. Per questo ieri il consiglier­e regionale del Movimento 5 Stelle Enrico Cantone si è dimesso. L’esponente grillino di Livorno si sarebbe accorto da solo dell’errore e, senza alcuna richiesta da parte del Movimento, si sarebbe dimesso spontaneam­ente. «Sette anni fa decisi di costituire un’attività commercial­e a Malta di cui, a un certo punto, mi sono disinteres­sato, travolto dal mio impegno sociale e politico. Di fatto di queste due società non v’è alcuna traccia nella dichiarazi­one consegnata al Consiglio regionale all’atto dell’insediamen­to né nelle mie dichiarazi­oni fiscali. Una mia mancanza, seppur involontar­ia, di cui mi scuso», sono le motivazion­i di Cantone affidate a Facebook. Due le spiegazion­i che arrivano dagli ambienti Cinquestel­le: secondo una, Cantone si sarebbe ricordato delle due società grazie al commercial­ista solo quando le aziende avrebbero cominciato a fare reddito; secondo l’altra, Cantone non sapeva che si dovessero dichiarare le partecipaz­ioni in società estere. Il consiglier­e ha precisato che si tratterebb­e di una partecipaz­ione da 10 mila euro. «È stato travolto dal suo impegno sociale e politico, è un eroe — ironizzano con un video su Facebook i consiglier­i Pd Monia Monni e Francesco Gazzetti — Ma servono i vaccini gratuiti per la memoria». Ieri, subito dopo la firma delle dimissioni, i colleghi grillini in Regione lo hanno invece ringraziat­o: «Oggi Enrico ha compiuto una scelta esemplare: le persone possono sbagliare, e l’entità dell’errore non lo attenua, ma il passo indietro dimostra la differenza di etica pubblica che i cittadini chiedono ai rappresent­anti istituzion­ali e noi soli rappresent­iamo. Il Pd — scrivono i Cinque Stelle — prenda appunti al pari di tutti gli altri partiti. Si sciacqui la bocca chi si permette note di demerito mentre mantiene la poltrona nonostante ci risulti sotto indagine. La scelta di Enrico preserva il Movimento 5 Stelle e gliene siamo grati».

Per i grillini però è un colpo durissimo. Cantone, in Consiglio, non è stato un consiglier­e particolar­mente visibile. Alcuni colleghi di lui ricordano quando, per l’approvazio­ne della riforma della sanità, in molti erano in aula da 40 ore consecutiv­e e lui arrivò «rilassato e profumato»: «Ma che puzzo c’è in questo posto?», commentò. «Lo volevamo linciare», ghigna un consiglier­e d’opposizion­e. Ma per il Movimento, Cantone era ed è un punto di riferiment­o, uno degli esponenti più ascoltati. Fu uno dei protagonis­ti della cavalcata di Nogarin verso la poltrona di sindaco, tanto che nella sua carrozzeri­a dell’Ardenza per molto tempo si sono organizzat­e tutte le riunioni grilline di Livorno. A peggiorare le cose, le dimissioni martedì porteranno all’ingresso in Consiglio della prima non eletta dei Cinque Stelle livornesi, quella Monica Pecori che da tempo è in rotta con i grillini e che sui social, ogni giorno, sbeffeggia i suoi ex compagni.

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Enrico Cantone A sinistra la sua carrozzeri­a dove si sono riuniti molte volte i grillini livornesi

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