Corriere Fiorentino

«A rischio 5 mila borse di studio per colpa del Fisco»

- Antonio Passanese

L’allarme L’Agenzia delle Entrate chiede la restituzio­ne di nove milioni

L’Agenzia delle Entrate bussa alla porta dell’Ardsu (l’Azienda per il diritto allo studio universita­rio) e presenta un conto da 9 milioni di euro. «Dobbiamo ridurre il colpo — sostiene il presidente della Dsu, Marco Moretti — Ma non si può pensare che non ci saranno effetti. Meglio cautelarsi adesso anziché svegliarsi a novembre, in sede di approvazio­ne del preventivo per il 2018, e tagliare di colpo 5 mila borse di studio». Secondo l’interpreta­zione della Regione Toscana, i servizi per gli alloggi scolastici e le mense sono di tipo commercial­e e pertanto assoggetta­ti all’imposta sul valore aggiunto; dunque ogni anno veniva richiesta e ottenuta la restituzio­ne dell’Iva. Ma secondo il fisco, che ha avviato un accertamen­to per i rimborsi del 2011, quell’interpreta­zione è sbagliata. La soluzione da trovare è tecnica, ma con un importante risvolto politico. Senza quel trasferime­nto, la Dsu sarebbe costretta a tagliare 5 mila borse di studio già nel prossimo anno accademico. L’unica possibilit­à per uscire da questo «guazzabugl­io» sta nell’approvazio­ne a giugno di un emendament­o alla«manovrina» capace di dirimere la questione una volta per tutte. «Il ministero dell’Università — spiega la vice presidente della Regione Monica Barni insieme al rettore di Firenze Luigi Dei, quello di Siena Francesco Frati e quello di Pisa Paolo Mancarella (nella foto in alto), oltre ad un rappresent­ante dell’Università per stranieri di Siena e il presidente della Dsu — ha scritto una nota di totale allineamen­to rispetto alla nostra interpreta­zione». Peccato, però, che si tratti del ministero sbagliato. Spetta, infatti, a quello dell’Economia chiarire la congruenza di una modifica del genere con la mini finanziari­a di primavera. Contro l’accertamen­to avviato, in Toscana ora si stanno seguendo due strade: il ricorso alla commission­e tributaria e la pressione politica per un intervento normativo. Qualora dovessero sfumare entrambe le opzioni, l’Ardsu dovrebbe gestire un costo straordina­rio di 9 milioni di euro su un bilancio di circa sessanta. E anche i rettori toscani sono pronti al braccio di ferro con Roma: «Quello che osserviamo è un attacco dello Stato al diritto allo studio».

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