Corriere Fiorentino

Tre consigli (non richiesti) all’ex presidente degli Usa Le tappe

Brandolini d’Adda: visiti Firenze fuori dalle solite rotte

- Cla.B.

«La vista sublime di Firenze da San Miniato. Il ciclo, unico al mondo, delle Ultime cene dislocate anche fuori dalla folla. E la pace delle celle di San Marco, con uno straordina­rio Beato Angelico». Tre consigli non richiesti a Barack e Michelle Obama, per tre visite uniche, fuori dai canonici percorsi. Simonetta Brandolini d’Adda, mecenate a stelle e strisce con il giglio sul cuore, è la presidente di Friends of Florence, associazio­ne che riunisce finanziato­ri da tutto il mondo per sostenere il restauro di opere d’arte e musei racconta di provare per Firenze, dove abita, una sorta di perenne sindrome di Stendhal. Ne conosce i tesori, in particolar­e quelli nascosti, e dispensa consigli per godersi Firenze, fuori dall’assedio dei turisti.

La prima tappa parte dal tetto di Firenze: «Io porterei gli Obama lassù, un luogo sublime. E sceglierei di andarci nel tardo pomeriggio, quando i monaci recitano i canti gregoriani — racconta Simonetta Brandolini d’Adda — Nel 2018 la basilica compirà mille anni, un traguardo incredibil­e. E se avessimo fortuna, sarebbe bellissimo che l’ex presidente Usa e sua moglie potessero incontrare padre Bernardo, l’abate, persona straordina­ria».

Tutte da immaginars­i anche le sensazioni della seconda tappa di questo speciale percorso obamian-fiorentino: «A Firenze c’è un ciclo sull’Ultima cena, unico al mondo — suggerisce ancora la presidente di Friends of Florence — Si parte da Sant’Apollonia, passando per il Cenacolo di San Salvi e tornando in centro per visitare l’Ultima cena del Ghirlandai­o nella chiesa di Ognissanti, dove si toccherebb­e l’apice, con Obama davanti alla tomba di Amerigo Vespucci. Questo percorso tra Cenacoli è eccezional­e soprattutt­o per una cosa: consente di ammirare l’Ultima cena, rappresent­ata in epoche diverse». Nel viaggio fuori dal caos, Brandolini d’Adda vorrebbe fermarsi anche nelle chiesa di Santa Felicita: «Ma il Pontormo è sotto restauro, proprio grazie al sostegno di Friends of Florence. Rimedierem­o alla prossima visita del presidente».

Per l’ultima tappa è però previsto un po’ di caos. Quello del martellant­e trambusto dei bus in piazza San Marco. Basta però qualche passo, camminando tra il chiostro e le vecchie celle, per ritrovarsi come in paradiso: «Ognuna è affrescata in maniera diversa. C’è il genio del Beato Angelico, in un’atmosfera di meditazion­e e pace — conclude Brandolini d’Adda — È uno dei miei posti preferiti, un’occasione unica per descrivere Firenze, che racchiude: bellezza dell’anima, ispirazion­e e cuore della storia dell’Occidente».

 Porterei gli Obama a San Miniato nel tardo pomeriggio, quando i monaci recitano i canti gregoriani

 ??  ?? Le celle affrescate in San Marco
Le celle affrescate in San Marco
 ??  ?? Il Cenacolo di Andrea del Sarto
Il Cenacolo di Andrea del Sarto
 ??  ?? La basilica di San Miniato
La basilica di San Miniato
 ??  ?? Simonetta Brandolini d’Adda, presidente dei mecenati Friends of Florence
Simonetta Brandolini d’Adda, presidente dei mecenati Friends of Florence

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy