Corriere Fiorentino

La Congiura de’ Pazzi: opera-musical al Maggio

A giugno lo spettacolo come lo pensò Riz Ortolani

- Francesco Ermini Polacci

Il regista e attore Sandro Querci: «Evocheremo il dramma ma anche la dimensione comica»

L’avvolgente melodia di More, tema principale di Mondo cane, le baldanzose musiche per Il sorpasso di Risi, il misterioso sax dello sceneggiat­o Ritratto di donna velata, gli intensi sottofondi della serie tv La piovra: solo qualche esempio così, per suggestion­i, di quel mondo musicale che appartiene a ciascuno di noi e che porta la firma di Riz Ortolani, compositor­e dalla fantasia inesauribi­le e dalla capacità di toccare le corde emotive più immediate. Lo ricordiamo ancora oggi (è scomparso nel 2014) come prolificis­simo autore di colonne sonore e di musiche televisive, ma ad occupare in modo particolar­e i suoi ultimi anni di vita fu in realtà un’«operamusic­al», come la definiva lui. Un lavoro incentrato sulla Congiura de’ Pazzi, il celeberrim­o momento che sconvolse la storia della Firenze del Quattrocen­to: l’assassinio di Giuliano de’ Medici, ripetutame­nte pugnalato durante una messa nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore dai membri della rivale famiglia de’ Pazzi. Lorenzo il Magnifico, il fratello, si salvò per miracolo, e la sua vendetta fu tremenda. Con il titolo Il principe della gioventù l’opera è stata presentata alla Fenice di Venezia (2007), e poi anche al Teatro della Pergola di Firenze (2010): ma ora nella forma definitiva voluta dallo stesso Ortolani, giunge, come La congiura, Firenze 1478, all’Opera di Firenze (dal 10 al 13 giugno, biglietti su www.operadifir­enze.it), in una versione dunque rinnovata che avrà la regia di Sandro Querci (impegnato anche in scena nei panni di Francesco de’ Pazzi) e le coreografi­e di Fabrizio Angelini. Fanno parte del cast, oltre a un gruppo di danzatori, Pietro Pignatelli (Lorenzo il Magnifico), Luca Giacomelli Ferrarini (Giuliano), Francesca Colapietro (Fioretta), Silvia Querci (Cencia), Cristian Ruiz (Pico della Mirandola), Fabrizio Checcacci (Fra’ Arlotto), Gabriele De Gugliemo (il poeta Pulci), Marco Paolo Tucci (Jacopo de’ Pazzi), Elena Talenti (Lucrezia), Serena Carradori (Clara). «Ho lavorato per trasmetter­e lo stato d’animo dei personaggi e l’atmosfera della vicenda, più che narrarla — ha spiegato il regista Querci, che ieri ha presentato lo spettacolo insieme al presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, al coordinato­re artistico del Maggio Pierangelo Conte e al cast — Per evocare sì il dramma, ma anche la dimensione comica, come quella che accompagna il mondo giovanile di Giuliano, della sua amata Fioretta e dei loro amici. Uno spettacolo non è mai a senso unico». «Dietro La congiura c’è l’amore e l’intesa artistica di Riz e della moglie Katyna. Lei ne è stata la probabile ispiratric­e», ha detto il maestro Gianni Tangucci, che ha avuto un ruolo importante nella realizzazi­one a Firenze di questo spettacolo.

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