Vaccini: Grillo vira, Renzi accusa
Il leader passa al «sì, ma» sull’obbligo. Ma tanti del M5s mantengono il no Il segretario Pd: «Contrari per anni, ora ritrattano per paura di perdere»
Dopo il decreto del governo sui vaccini obbligatori, Beppe Grillo cambia rotta e Matteo Renzi va all’attacco: «Per anni fanno una campagna contro i vaccini, quando capiscono che stanno perdendo sui vaccini cercano di riposizionarsi e poi la cambiano». Qualche ora prima il lider maximo del M5S, mentre molti i grillini stanno ancora alzando la voce contro l’obbligo vaccinale, spiazza i suoi e si sposta dal no a nì: «Noi siamo favorevoli all’obbligatorietà dei quattro vaccini che oggi, per legge, sono già obbligatori, e siamo anche favorevoli all’introduzione di misure di obbligatorietà per vaccini che proteggono da malattie per le quali esiste una reale emergenza epidemica (come esiste al momento per il morbillo)», scrive Grillo in mattinata sul suo blog, prima di andare alla marcia PerugiaAssisi per promuovere il reddito di cittadinanza. Con lui, ci sono tutti i big del Movimento, compresi i toscani. Come il sindaco Filippo Nogarin e il consigliere regionale (e responsabile sanità) Andrea Quartini. Ma forse, una volta alla marcia, Grillo si dimentica di avvisare i suoi della nuova linea a favore dell’obbligo per cinque vaccini (contro i dodici del decreto del ministro Beatrice Lorenzin). «L’obbligo vaccinale, senza evidenze che lo giustifichino, dovrebbe essere sostituito da buona campagna di promozione dei vaccini per assicurare la massima copertura, come si fa con eccellenti risultati nel Nord Europa — spiega Quartini — Non ci sono epidemie che giustifichino un provvedimento così stringente. Anche sul morbillo, ci vorranno anni prima di capire se i focolai attuali siano frutto della normale fluttuazione della malattia, o se viceversa c’è qualcosa di più grave». Quartini è un medico; e non è tra quegli esponenti del Movimento che hanno insinuato dubbi sull’utilità dei vaccini. Ma sull’obbligo è fermamente contrario: «In nessun Paese al mondo ce ne sono così tanti obbligatori. Si rischia di ottenere l’effetto contrario a quello sperato, di impaurire ancora di più chi ha già dei dubbi». E Nogarin? Lo scorso 26 gennaio aveva annunciato a Radio24: «Io ho figli e non sono vaccinati secondo il criterio canonico, con una serie di vaccinazioni fatte tutte insieme. Seguo un altro programma». Ma stavolta il sindaco di Livorno cambia linea di comunicazione: «Quel che faccio a casa mia sono c… miei». Il decreto Lorenzin rischia di costringerlo a correre all’Asl per recuperare il tempo perduto. Anche perché, se aveva annunciato le barricate contro la legge regionale Saccardi, altrettanto non farà dopo il provvedimento del governo: «Avevo ragione a dire che la Regione non poteva imporci alcun obbligo — spiega — Ma ora che lo Stato ha deciso, un amministratore di una città non può che adeguarsi a quel che la democrazia decide». Malvolentieri, però: «L’imposizione può essere utile in caso di emergenza sanitaria, che non c’è — dice Nogarin — Per togliere le paure agli scettici servono ascolto e informazione, non obblighi e sanzioni… La pena pecuniaria (prevista per i genitori che iscrivono i figli alle elementari senza averli vaccinati, ndr)è una cosa allucinante». Uno degli esponenti più in vista del Movimento, la senatrice Paola Taverna, si spinge ben oltre per contestare il governo, fino a prendere una posizione opposta rispetto a quella di Grillo: «C’è un’epidemia e noi non lo sappiamo? Perché agire con un decreto, così violento e in una maniera così violenta, è inverosimile». Anche il deputato Adriano Zaccagnini, di Mdp, va all’attacco: «Il decreto legge sulla vaccinazione coercitiva è fascismo sanitario».
Renzi ironizza: «Se il M5S cambia idea sui vaccini sarà una straordinaria giravolta di cui sono felice, non polemico». Ma in Toscana, anche il suo partito qualche ondeggiamento l’ha avuto: mercoledì, il gruppo Pd in Regione aveva annacquato la proposta di legge regionale dell’assessore Stefania Saccardi, escludendo di fatto per iscriversi alle materne l’obbligo di vaccinarsi contro malattie come il morbillo; il giorno dopo ha applaudito il governo e la sua linea intransigente.
Il sindaco Nogarin L’imposizione può essere utile in caso di emergenza sanitaria, che non c’è. Per togliere le paure agli scettici non servono obblighi