Corriere Fiorentino

Nel mondo di Chiara, insieme a due papà

Domani la Francini a Firenze con il suo romanzo. «Racconto una donna libera e autentica»

- Laura Antonini

Benvenuti nel fantastico mondo di Chiara. Un mondo che profuma di caffè, di libri e galatine. I suoi papà si chiamano Giancarlo e Angelo, l’hanno cresciuta con amore e allegria dopo che la madre, «femminista troppo giovane rimasta incinta per caso» non se l’è sentita di continuare la sua vita con lei. Chiara è la protagonis­ta del romanzo Non parlare con la bocca piena (Rizzoli), una ragazza romantica, ironica, con le sue fragilità, un po’ come la sua autrice, l’attrice Chiara Francini che con questa sua opera prima dove le risate vanno di pari passo con la tenerezza e le lacrime, ha raggiunto il cuore dei lettori: a poche settimane dal lancio il romanzo è in ristampa, le presentazi­oni fanno il pieno di pubblico, e pieni ai affetto sono i messaggi dei fan. Domani sarà nella sua Firenze alla libreria Ibs+Libraccio (ore 18) per parlare del libro insieme a Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino. «Sarà una bella emozione tornare nella città della mia formazione, con cui condivido lo spirito tagliente, sarcastico e caustico come l’immenso amore per le umane lettere», ci racconta. Qui ha infatti studiato, prima al liceo classico Dante, poi all’Università dove si è laureata in Lettere con una tesi in italianist­ica. La Chiara del romanzo è una «donna nova», come la definisce lei, libera e autentica che al bivio di una storia d’amore che non sente più spingere al massimo, torna a casa sua, nella sua cameretta da principess­a. Nel nido degli affetti, un po’ stravagant­e, ma solido. Perché l’importante è crescere con amore, e lei in questa bella e colorata famiglia ne ha avuto, dai suoi papà, dagli amici, dalle mitiche Supreme, «coltissime, tenere e spietate», presenze irrinuncia­bili nei pranzi domenicali. «Come spesso capita alla prima opera ci sono molti elementi autobiogra­fici — spiega — A cominciare dal titolo che è un modo di dire che mi riporta all’infanzia. Non parlare con la bocca piena è una delle frasi con cui mia nonna Orlanda che mi ha cresciuto a Campi Bisenzio, mi ammoniva». L’Orlanda furiosa, tra le pagine del romanzo, «una matriarca dal naso a patata e le mani così lisce che quando da piccola lavavano la faccia a Chiara, sembravano olio d’oliva. Di quello verde, toscano. Bono...». La protagonis­ta e molti dei personaggi chiave «hanno i tratti o le caratteris­tiche di persone a me care, che proprio come per la Chiara della finzione, hanno contribuit­o alla crescita e alla formazione della persona che sono oggi». Autobiogra­fiche sono anche le ambientazi­oni. Roma, dove adesso abita, Napoli e Firenze con la Stazione di Santa Maria Novella o la chiesa di Santa Felicita con il ricordo della Deposizion­e del Pontormo. «Firenze è la mia città di elezione, porto sempre con me l’immagine di piazza della Vittoria dove ho trascorso gli anni del liceo, ma anche il sapore dei panini tartufati di Procacci e il Giardino di Boboli».

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Protagonis­ta L’attrice fiorentina Chiara Francini
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Copertina Non parlare con la bocca piena (Rizzoli)

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