Il sindaco e la «conta» chiesta da Della Valle: ora vorrei incontrarlo
I timori del sindaco dopo le parole di Diego Della Valle sulla possibile vendita della Fiorentina «Abbiamo progetti importanti da portare avanti insieme». Nel fine settimana incontro con Andrea?
Che le parole di Diego Della Valle sulla possibilità di vendere la Fiorentina abbiano fatto tremare le scrivanie di Palazzo Vecchio non è un mistero. Troppo importante la posta in gioco del nuovo stadio nell’area Mercafir, troppo rischioso ritrovarsi senza l’interlocutore principale in un’operazione che prevede anche lo spostamento, in tempi brevi, di aziende e lavoratori del mercato ortofrutticolo. «Spero — spiega all’agenzia Italpress il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella — di incontrare presto i Della Valle perché è doveroso che il sindaco si debba confrontare con la proprietà prima di commentare. Abbiamo progetti importanti da portare avanti insieme, quindi mi auguro di trovarli».
Dichiarazioni di circostanza dalle quali però traspare tutta la preoccupazione per un puzzle che — dopo la presentazione, appena due mesi fa, della nuova casa viola — potrebbe ingarbugliarsi ancora. Lunedì sera ci sono stati contatti tra il sindaco e il presidente Mario Cognigni. La Fiorentina non ha alcuna intenzione di soffiare sul fuoco, spiega quelle dichiarazioni come uno sfogo del proprietario, infastidito da critiche ritenute eccessive: «È arrivato il momento di contarsi per davvero — ha detto Ddv a L’Economia del Corriere della Sera — e vedere se questa situazione dipende da pochi tifosi, da un gruppo di tifosi, o se la città la pensa in questo modo, e poi, di conseguenza prendere le dovute decisioni». Che abbia voluto parlare a nuora perché suocera intenda? Chissà, prima di lanciarsi in interpretazioni sull’identità della suocera però Nardella incontrerà almeno Andrea Della Valle.
Il patron, infatti, sarà a Firenze nel week end per seguire l’ultima partita di campionato al Franchi. E potrebbe essere proprio quella l’occasione per un primo chiarimento. La settimana scorsa sono arrivati segnali di freddezza dallo stesso Cognigni, incaricato dai Della Valle di seguire da vicino l’iter del nuovo stadio: «Stiamo lottando — ha sottolineato durante una cena con i tifosi — contro un avversario molto duro da battere, la burocrazia. Continuamente ci crea problemi e rende difficile la nostra programmazione». Giovanni Bettarini, assessore all’urbanistica di Palazzo Vecchio, ha in- vece assicurato che la variante urbanistica per lo spostamento della Mercafir sarà approvata entro la fine dell’anno, in modo da permettere ad aziende e lavoratori di trasferirsi nell’area di Castello e alla Fiorentina di posare finalmente la prima pietra. Tutto liscio dunque? Non proprio, perché permessi e cantieri potrebbero essere stoppati dai ricorsi al Tar presentati da Unipol (proprietaria dei terreni di Castello) e dalle procedure di ampliamento del vicino aeroporto. C’è poi da considerare la ricerca di partner economici da parte della Fiorentina, ritenuta propedeutica allo sviluppo definitivo del progetto.
Si diceva di domenica sera. L’intervista di Diego Della Valle («Mio fratello Andrea — ha detto ancora — ha fatto economicamente dei miracoli. La domanda che gli faccio è: dove sta il divertimento in tutto questo?») è riuscita a dare elettricità a una partita che aveva come unici motivi di interesse il congedo di Paulo Sousa da Firenze e la parata delle scudettate ragazze viola. Che segnali arriveranno dal Franchi? Che effetto avrà la «conta» auspicata da Ddv? Di sicuro per ora c’è solo la mestizia di questo (brutto) fine campionato...