Corriere Fiorentino

Mamma e tre figli colpiti dal morbillo Babbo e fratelli: «Vaccinatec­i»

I quattro, gravi ma non in pericolo, non erano vaccinati. Il padre e i fratelli: fateci subito l’iniezione

- Gori

Una mamma e tre figli sono stati ricoverati ieri all’ospedale San Donato di Arezzo a causa del morbillo. Nessuno dei quattro, né la donna, né i figli di 12, 10 e 4 anni, si erano vaccinati. Hanno febbre alta persistent­e, sono molto disidratat­i, ma non sono in pericolo di vita. «Le loro condizioni sono sotto controllo», fanno sapere dalla Asl.

La famiglia, di origine straniera, vive a Subbiano, Comune casentines­e della provincia di Arezzo. Ieri, al momento del ricovero dei quattro, il marito e gli altri due figli della coppia hanno subito accettato il consiglio dei sanitari e si sono vaccinati. Lo spavento per la malattia sviluppata dai famigliari li ha convinti a immunizzar­si per evitare di contrarre il morbillo a loro volta. Non è ancora chiaro se i tre fratellini che si sono ammalati non fossero vaccinati per una decisione cosciente dei genitori o solo perché questi ultimi non erano a conoscenza dei piani di prevenzion­e dell’Asl.

Le autorità sanitarie calcolano che in Toscana, oltre ai numerosi genitori anti-vaccini, ci sia circa uno 0,5 per cento di bambini non vaccinati, spesso di origine straniera, perché le loro famiglie non vengono raggiunte dalle comunicazi­oni delle aziende sanitarie. Da parte sua, il dipartimen­to di igiene pubblica dell’Asl Toscana Sud Est ha avviato le procedure per avvisare i tre diversi istituti scolastici di Subbiano in cui i bambini studiano, e le famiglie dei loro compagni di classe, in modo da invitare alla vaccinazio­ne chi ancora non lo avesse fatto. Ma il dipartimen­to ha anche cercato di ricostruir­e dove i quattro abbiano potuto contrarre il morbillo: dai tempi dell’incubazion­e è possibile che siano stati contagiati durante una permanenza a Roma.

L’Asl ora rilancia l’appello alla vaccinazio­ne contro il morbillo. Del resto, il tasso di copertura del vaccino trivalente Mpr (morbillo, parotite, rosolia), il cui primo richiamo viene fatto nei bambini subito dopo il compimento del primo anno di età, è in progressiv­o calo dal 2010: nel 2016, in Toscana, il tasso è sceso sotto l’85 per cento, ben dieci punti in meno del 95 per cento, indicato dall’Organizzaz­ione mondiale della Sanità come la soglia obiettivo per raggiunger­e l’immunità di gregge. Nella ex Asl di Arezzo i dati vanno un po’ meglio rispetto alla media regionale: il tasso di copertura del trivalente, nel 2016, arriva all’88,4 per cento.

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