Corriere Fiorentino

CHE SPOT, MR OBAMA (ANCHE CONTRO IL CIBO SPAZZATURA)

- Di Alfredo De Girolamo*

Caro direttore, non è un caso che i coniugi americani più conosciuti al mondo abbiano scelto la Toscana per la loro vacanza. Gli Obama, l’ex presidente degli Stati Uniti e la First Lady, oltre ad essere una coppia glamour sono persone di indubbio gusto: lo si capisce da dove sono andati a rilassarsi, lasciandos­i cullare tra paesaggi ammalianti, tradizione e arte, dopo un’intensa campagna politica sulle tematiche dell’ambiente e dell’alimentazi­one. Un dibattito iniziato da Barack a Milano durante la rassegna «Seeds&Chips», quando l’ex presidente ha preso le distanze dalla visione del suo successore, e proseguito nei giorni successivi da Michelle attaccando ai fianchi le nuove direttive di Donald Trump e difendendo le iniziative intraprese durante il loro mandato presidenzi­ale. A Washington, alla platea dell’annuale convegno della fondazione «Partnershi­p for a Healthier America», Michelle Obama ha voluto ricordare la gravità dello scenario: «Un bambino americano su cinque è obeso». In Usa il tasso del diabete è quasi raddoppiat­o negli ultimi tre decenni, la principale causa è l’aumento dell’obesità. Ogni anno secondo l’American Diabetes Associatio­n viene diagnostic­ato il diabete a 1,4 milioni di americani. Sono invece 8 milioni coloro che ne soffrono senza saperlo. Mentre il numero di coloro che si trovano in una condizione di stadio prediabeti­co sono ben 86 milioni, in gran parte giovani sotto i 20 anni. Nella patria delle più famose catene di fast food il diabete è la settima causa di morte con 69 mila decessi l’anno. Inoltre le complicanz­e della patologia contribuis­cono a generare ulteriori 200 mila morti. Per Mrs Obama la questione alimentare non dovrebbe essere strumental­izzata politicame­nte: «C’è qualcuno che vuole che i vostri figli mangino schifezze, chiedetevi perché?». Il riferiment­o velato è ovviamente a Trump e alle nuove politiche di gestione delle mense scolastich­e che prevedono la riduzione degli standard nutriziona­li, e che disconosco­no la legislazio­ne federale in materia di controllo della salute del cibo per i bambini — Healthy Hunger-Free Kids Act — entrata in vigore nel dicembre 2010. Un ordinament­o sostenuto da Michelle Obama, con rigorose linee guida per le mense scolastich­e: dall’obbligo di includere frutta fresca e verdure nei pasti, al limitare i contenuti di sale, zucchero e grassi nei prodotti distribuit­i a scuola fino all’esame delle calorie presenti in ciascun alimento. In questi giorni Barack è stato visto correre in bicicletta nelle strade sterrate delle colline toscane, mentre la moglie si concedeva un gelato artigianal­e durante la visita a Montalcino. Due turisti molto particolar­i da trattare con attenzione, con quella cura unica al mondo che sappiamo offrire. A partire dal palato e dai profumi dei prodotti della nostra terra, le sane prelibatez­ze della cucina toscana, ricette che non hanno confini. Prodotti di qualità come piacciono agli Obama ma meno alle catene di fast food e alle industrie alimentari che forniscono le mense scolastich­e. E che fanno pressione sull’attuale amministra­zione per indebolire l’azione della normativa vigente. «Non serve sapere cosa c’è nel cibo che mangiamo» è il mantra della dieta trumpiana.

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