Assolto bis
Macchiarini: cadono le accuse di falso, abuso e peculato
Non è in aula al momento del verdetto, ma a Barcellona. Il chirurgo toracico Paolo Macchiarini, racconta l’avvocato, si commuove quando apprende al telefono di essere stato assolto. Cade l’accusa di aver manipolato le liste d’attesa per avvantaggiare alcuni pazienti, cade quella di aver attestato la sua presenza in sala operatoria per alcuni interventi eseguiti da altri chirurghi e di aver trattenuto la quota spettante all’azienda di Careggi per due interventi intramoenia.
Il presidente Francesco Gratteri legge in cinque minuti la sentenza che spazza via le imputazioni di peculato, abuso d’ufficio e falso contestate, a vario titolo, al chirurgo viareggino, ai medici Massimo Jaus (difeso da Lorenza Jaus), Alessandro Gonfiotti (Avvocato Lind Buralli), Fabio Mannini (assistito dall’avvocato Massimo Megli) Pasquale Rulli ( difeso da Gaetano Pacchi) e alla caposala Aida Chiti (assistita dagli avvocati Filippo Cei ed Elvira Supino). Il tribunale, dopo due ore di camera di consiglio, ha accolto le richieste del pm Tommaso Coletta, che ha ereditato l’inchiesta passata di mano dai colleghi Luciana Singlitico, Giuseppe Soresina e Luigi Bocciolini. «Normalmente il processo penale si concentra sui fatti e sulle persone in questa vicenda si è voluto censurare un sistema» ha detto il pm durante la requisitoria.
Anche l’azienda di Careggi ha revocato la costituzione di parte civile non chiedendo alcun risarcimento per i presunti danni. «Giustizia è fatta — commenta il difensore di Macchiarini, Francesco Bevacqua — Cinque anni di processo che hanno demolito una brava persona e un ottimo chirurgo». È la seconda assoluzione in primo grado per il chirurgo viareggino: nel settembre scorso era caduta l’accusa più odiosa, quella di aver truffato i suoi pazienti, approfittando delle loro condizioni di salute per indurle a farsi operare a caro prezzo in strutture private, anche all’estero. Con quella stessa sentenza erano stati assolti anche i dottori Mannini e Gonfiotti e la caposala Chiti, oltre agli ex dirigenti dell’azienda di Careggi Valerio Del Ministro e Valtere Giovannini per aver lasciato mano libera al chirurgo.
Contro la sentenza del gip Fabio Frangini, la Procura generale ha presentato ricorso. Macchiarini era arrivato a Firenze nel 2009 con la fama di essere il mago dei trapianti di trachea (un appellativo messo in discussione in Svezia dove il chirurgo è sotto inchiesta per alcuni interventi), voluto fortemente dall’allora assessore regionale alla sanità Enrico Rossi. Ma si è ritrovato, raccontò in aula nel febbraio scorso, «in una struttura sanitaria dalla gestione antiquata in cui prevalevano i legacci della burocrazia sulla cura dei pazienti. Il mio modo di lavorare suscitò molte gelosie a Careggi. Avevo a cuore in pazienti non la burocrazia».
La requisitoria del pm «Normalmente il processo penale si concentra sui fatti e sulle persone in questa vicenda si è voluto censurare un sistema»