Corriere Fiorentino

Vaccini, una task force contro il rischio imbuto

Aperture straordina­rie degli ambulatori in vista del prossimo anno scolastico

- Giulio Gori

Il testo del decreto sui vaccini obbligator­i ancora da Roma non è arrivato. Ma, pur tra molte incognite, le tre Asl toscane già si muovono per anticipare i tempi e non farsi trovare impreparat­e in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, ad esempio con aperture straordina­rie degli ambulatori.

Il testo del decreto sui vaccini obbligator­i ancora da Roma non è arrivato. Ma, pur tra molte incognite, le tre Asl toscane già si muovono per anticipare i tempi e non farsi trovare impreparat­e in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico: nei prossimi giorni saranno elaborati piani di comunicazi­one rivolti alle famiglie e per le aperture straordina­rie degli ambulatori. I punti fermi del decreto per il momento sono i 12 vaccini obbligator­i, il divieto di iscrizione ad asili nido e materne (da 0 a 6 anni) per chi non è in regola con il calendario vaccinale, le pesanti sanzioni economiche — di cui sono passibili i genitori — per l’iscrizione dei figli alle scuole dell’obbligo (da 6 a 16 anni) e il rischio di sospension­e della potestà genitorial­e.

Il vertice

Ieri, i vertici dell’Asl Toscana Centro si sono riuniti all’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. Presenti il direttore sanitario facente funzione, Luca Nardi, e la direttrice del dipartimen­to di igiene, Maria Grazia Santini. Il vertice ha portato alla creazione di una task force, che ha l’obiettivo di partire il prima possibile con il piano delle vaccinazio­ni, in modo da essere pronti il giorno stesso dell’arrivo del testo del decreto. La stima, prudenzial­e, è che nell’Asl Centro ci siano almeno 5 mila bambini non vaccinati con meno di 6 anni. La Regione ritiene che in tutta la Toscana tra bambini e ragazzi siano più di 20 mila. L’Asl Centro sta lavorando su un modello ipotetico, ovvero basandosi sulla convinzion­e che per il prossimo settembre, per iscriversi a scuola, sia necessario soltanto aver iniziato il ciclo di vaccinazio­ni: per un bambino senza alcun vaccino sarebbe impossibil­e in meno di 3 mesi adempiere a tutti i richiami.

Il nodo meningite B

Il dubbio che spaventa le autorità sanitarie riguarda proprio la possibile mancanza di elasticità del decreto: la norma dovrebbe prevedere un sistema progressiv­o, con delle tappe cadenzate nel tempo; ma se al contrario a settembre sarà necessario essere coperti da tutti i vaccini obbligator­i, si creerebbe un problema forse insormonta­bile: il vaccino anti meningococ­co B, entrato ora tra gli obbligator­i, è disponibil­e solo dal 2014; per questo i nati prima del 2013 non sono immunizzat­i. Sotto questo aspetto si tratterà, quindi, di vaccinare una popolazion­e di quasi mezzo milione di bambini e ragazzi toscani dai 4 ai 16 anni. Impossibil­e farlo in tre mesi, difficile persino in un solo anno. «L’obbligo totale e immediato richiedere­bbe uno sforzo enorme, ma sono convinta che il decreto sarà scritto in modo intelligen­te ed elastitreb­bero co», dice l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, non senza un po’ di preoccupaz­ione. Saccardi spiega che, tenendo ferma l’ipotesi «graduale», le scorte di vaccini saranno sufficient­i a coprire le esigenze fino alla riapertura delle scuole, a settembre. E aggiunge che le Asl sono già attrezzate per gestire da sole le necessità organizzat­ive, tra pediatri di libera scelta e ambulatori Asl. L’Asl Toscana Centro, con la task force, è pronta a fare da sola. Mentre l’Asl Nord Ovest spera comunque in un aiuto da parte della Regione: «Il grosso del lavoro lo affideremo ai pediatri di libera scelta, nella nostra area l’adesione alla campagna vaccinale è alta — spiega il direttore del dipartimen­to di igiene, Alberto Tomasi — Però c’è il rischio dei ritardatar­i, i tanti che si po- rivolgere a noi solo pochi giorni prima dell’inizio delle scuole. Per questo servirà nuovo personale o il finanziame­nto degli straordina­ri degli operatori che già abbiamo». L’Asl Nord Ovest farà ripartire le lettere di convocazio­ne, già spedite in passato ai genitori che non hanno mai vaccinato i figli. Mentre l’Asl Sud ha già costituito una task force, coordinata dal direttore sanitario Simona Dei, che dopo il primo incontro ha deciso di anticipare il decreto e far partire una campagna pro vaccini: coinvolti medici, pediatri, farmacisti, sindacato pensionati, comitati.

Ieri, al vertice di Santa Maria Nuova, al centro delle preoccupaz­ioni dell’Asl ci sono state le scuole: la task force si occuperà dei rapporti con gli istituti e dovrà valutare l’ammissione degli studenti. L’azienda si rivolgerà direttamen­te ai presidi (che saranno passibili di denuncia per omissione di atti d’ufficio se non verificher­anno le certificaz­ioni vaccinali) a dover comunicare i casi degli studenti inadempien­ti. L’ufficio scolastico regionale e quelli provincial­i non avranno ruolo. «Il decreto dovrà spiegarci come sarà possibile escludere da scuola un bambino già iscritto», dice preoccupat­o dalle incombenze amministra­tive il presidente toscano dell’associazio­ne presidi, Alessandro Artini.

La (ex) legge toscana

Il lungo lavoro della Regione per arrivare a una legge sull’obbligo dei vaccini va in stand-by. L’assessore alla salute Stefania Saccardi aveva spiegato che la sua proposta, di fronte al decreto del governo, era diventata superflua. In commission­e sanità si era comunque pensato di portare il testo al voto dell’aula per creare un paracadute, in caso di mancata conversion­e del decreto da parte del Parlamento. Alla fine, la decisione è stata di mettere la legge Saccardi in congelator­e. Se ne riparlerà solo se il decreto — ma è improbabil­e — dovesse decadere. Il presidente della commission­e, Stefano Scaramelli, dice: «È da ritenere superata la nostra facoltà di legiferare su questa materia».

 ??  ?? Stefania Saccardi assessore alla sanità della Regione
Stefania Saccardi assessore alla sanità della Regione
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy