Corriere Fiorentino

Giurlani, l’uomo della montagna Incarichi (e chilometri) da record

Primo cittadino, presidente Uncem e vice all’Anci. Da lui sono passati tutti

- di Marzio Fatucchi

Lo hanno svegliato all’alba, sennò lo avrebbero probabilme­nte trovato in auto in giro per la Toscana. Non a caso l’inchiesta che ha portato all’arresto di Oreste Giurlani contesta anche i rimborsi chilometri­ci gigantesch­i, per 500 km al giorno. Sarà un giudice a stabilire se li ha fatti davvero per lavoro o erano peculato: ma è certo che il vicepresid­ente Anci e ora sindaco di Pescia non si è mai risparmiat­o i viaggi per i Comuni montani. Nato a Bologna, un tempo tecnico e consulente del settore cartario, di formazione cristiano sociale, entrato subito nel Pd, Giurlani ha un curriculum tutto d’alta quota.

Consiglier­e comunale a Pescia dal 1993 al 2001, assessore della Comunità montana dell’Appennino pistoiese dal 1997 al 2001, coordinato­re Uncem Toscana dal ‘99 e vicepresid­ente dal 2002, poi assessore e vicesindac­o a Fabbriche di Valico dal 2002. E qui diventa sindaco nel 2004. L’anno dopo diventa presidente Uncem. Il curriculum va avanti per un’altra decina di cariche legate a Anci (di cui diventa vicepresid­ente l’anno scorso quando Uncem viene «assorbita») ed altri incarichi regionali, più presidente di un comitato della Croce rossa . Ma è la montagna il suo pallino.

Ha litigato con tutti i governi per i tagli alle Comunità montane, per l’obbligo di accorpamen­ti. Con esecutivi di centrodest­ra e di centrosini­stra, ha appoggiato le proteste dei «sindaci in mutande» contro i minori trasferime­nti statali, contro la riforma delle Province. E dire che proprio per una fusione poteva finire senza poltrona.

«Radio montagna» ricorda che la fusione tra Fabbriche di Valico e Vergemoli lo lasciò senza fascia tricolore. Ma, poche settimane dopo, diventa assessore: a Stazzema. Nomina comunicata il primo dell’anno, la riunione per ufficializ­zarla sarebbe avvenuta per capodanno, fanno notare i i maligni che insistono: se non avesse avuto un incarico istituzion­ale, sarebbe decaduto da presidente Uncem. «Non sanno di cosa parlano» ribatte il sindaco dell’epoca, Michele Silicani, fuori dall’amministra­zione da tre anni. «Oreste poteva rimanere nell’Uncem, lui era presidente fino alla scadenza, non è l’Anci dove si decade. Tecnicamen­te, la ricostruzi­one non è vera. Ed è venuto qui da volontario. Basta mettere in giro frottole. L’assessore di Stazzema ha 80 euro di indennità mensile, ma di che parliamo?». È vero lo nominaste a capodanno? «Non mi ricordo, sono passati tre anni — ribatte — Ed è rimasto pochi mesi: poco dopo si è impegnato per le primarie a Pescia, dove è diventato sindaco». Silicani è «basito: non vorrei nemmeno pensare fosse vero, una cosa abnorme. Spero che dimostri le sue ragioni. È sempre andato a avanti e indietro per la Toscana a rappresent­are sindaci della montagna, tante comunità locali si erano affidate a lui: è stato nel volontaria­to, nella Croce Rossa, un impegno indiscutib­ile. Parli con tutti gli amministra­tori toscani, in tanti diranno chi è Giurlani, uno che ha fatto tutti i km per sostenere i colleghi».

Ecco, i km li ha fatti davvero, anche se secondo gli inquirenti ne ha rendiconta­ti troppi. In tanti nel Pd lo difendono, parlando di «ricostruzi­oni strumental­i». D’altra parte non c’è candidato dem che abbia fatto campagna elettorale in montagna senza affidarsi a lui. Capace di spingere chiunque nelle preferenze, e di portare chiunque in alta quota.

In movimento La Procura gli contesta 500 km al giorno di rimborsi auto Ma molti lo difendono

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