Corriere Fiorentino

Solliccian­o, il digiuno del cappellano. Per il Papa

Don Vincenzo non mangia da 9 giorni: Francesco venga qui a dare una speranza ai detenuti

- Jacopo Storni

Un digiuno di preghiera per chiedere a Papa Francesco di venire a Solliccian­o. Don Vincenzo Russo, cappellano del penitenzia­rio fiorentino, non mangia da nove giorni. «Ma questo non è uno sciopero della fame — precisa — bensì un gesto simbolico per condivider­e le sofferenze dei reclusi del nostro carcere, uno dei peggiori d’Italia».

Obiettivo, convincere il Pontefice a visitare Solliccian­o in occasione del viaggio a Barbiana, in programma il prossimo 20 giugno. Sarebbe un sogno per gli oltre 500 detenuti del carcere. «Una visita di Bergoglio — ha detto Don Russo — darebbe loro una speranza per continuare a sopravvive­re».

Nei giorni scorsi i detenuti, insieme al sacerdote, avevano scritto un’accorata lettera al Pontefice: «Venga tra noi e ci benedica. Non trasformi il viaggio a Barbiana in una visita museale, indirizzi i suoi passi verso il nostro carcere, il luogo dell’emarginazi­one più dura». La lettera, spedita la scorsa settimana, è arrivata alla segreteria del Vaticano, che probabilme­nte ha informato direttamen­te Bergoglio. Difficile però, nonostante i colpi di scena a cui ci ha abituato il Pontefice, prevedere un cambio di programma durante la giornata fiorentina. Don Russo però continua a sperare, e nel frattempo prosegue il digiuno: «Bevo un bicchiere di latte caldo la mattina e un altro bicchiere la sera, oltre a qualche bicchiere d’acqua durante il giorno». Ieri la visita precauzion­ale dal medico, che gli ha consigliat­o di interrompe­re il digiuno. Eppure, il sacerdote sembra convinto a non mollare: «Continuerò a non mangiare fino a quando non riceverò una risposta ufficiale dalla Santa Sede. La mia non è una bizza — assicura — devo questo gesto estremo ai tantissimi detenuti che vivono in condizioni drammatich­e nel carcere di Solliccian­o, senza speranze e senza dignità”.

E se Bergoglio confermerà l’impossibil­ità di visitare Solliccian­o, Don Russo si augura che potranno esserci perlomeno visite future, o magari anche soltanto una lettera scritta direttamen­te dal Pontefice per riflettere sulla questione Solliccian­o.

Lettere Già nelle scorse settimane è stata inviata una richiesta al Vaticano, ma è difficile che siano stravolti il programma della visita a Barbiana

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Don Vincenzo Russo

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