Cerca di dare fuoco alla compagna davanti alla scuola di suo figlio
Montecatini: la donna salvata da alcuni passanti, lui arrestato sei giorni dopo
È sceso dalla macchina con una chiave inglese in mano, è corso verso la compagna che stava aspettando che il loro figlio uscisse da scuola e con rabbia cieca ha cominciato a colpirla alla testa. Un’altra madre in attesa che suo figlio uscisse da scuola ha visto tutta la scena e si è precipitata verso la donna aggredita cercando di fermare l’uomo, che per tutta risposta ha cominciato a colpire anche lei. Non pago, l’aggressore ha poi cosparso di benzina le due donne, tentando di dar loro fuoco. La tragedia è stata evitata solo dall’intervento di altre persone, che lo hanno messo in fuga e hanno chiamato i carabinieri.
È successo il 25 maggio nel cuore della città termale, in pieno giorno. Le due donne ferite, soccorse dai medici del 118, sono state trasportate all’ospedale di Pescia, dove hanno ricevuto medicazione per alcune ferite e contusioni alla testa con una prognosi di una decina di giorni. Mercoledì scorso il responsabile dell’aggressione (un operaio di 45 anni, residente a Montecatini), che si era dato alla fuga con la propria auto subito dopo l’intervento dei militari, è stato arrestato. Il giudice per l’udienza preliminare Patrizia Martucci ha deciso che è responsabile di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia: per questo è finito in carcere, mentre per la vittima e il figlio minore della coppia è stato attivato il protocollo rosa con il trasferimento di entrambi in una struttura protetta. Sul luogo dell’aggressione i militari del Norm hanno trovato una bottiglia di plastica con residui di benzina e il cellulare che l’operaio aveva perso nella fuga: indizi inequivocabili della sua responsabilità e della sua terribile volontà, elementi decisivi per far propendere il giudice per il carcere.
L’aggressione di fine maggio rappresenta il culmine di una serie di maltrattamenti che si sarebbero protratti da tempo e per i quali, nell’aprile scorso, l’uomo era già stato denunciato: sarebbero diversi gli episodi di minacce e percosse alla donna, probabilmente dovuti alla convinzione maturata dall’uomo che la compagna lo tradisse, avvenuti nei mesi scorsi anche alla presenza del figlio minore. Proprio il bambino, alla fine di aprile, dopo avere assistito all’ennesimo violento litigio dei genitori, aveva chiamato il 112 richiedendo l’intervento dei militari che poi avevano informato la Procura che aveva avviato le indagini.
Quello che è successo a Montecatini riporta alla mente il caso di Vania Vannucchi, la donna di Lucca bruciata viva dall’ex compagno nell’agosto del 2016. Lunedì scorso l’uomo, Pasquale Russo, è stato condannato a 30 anni di reclusione e a risarcire i genitori e i due figli di Vania con 250 mila euro. Il 2 agosto dello scorso anno l’uomo rubò il cellulare a Vania, costringendola ad accordagli un incontro per riavere il telefono. Una volta raggiunta la donna davanti all’ex ospedale di Campo di Marte, dove lei lavorava come operatrice socio-sanitaria, Russo la cosparse di benzina e le diede fuoco. Vania morì dopo 18 ore di agonia.