Corriere Fiorentino

Un boom da oltre 63 milioni l’anno

Il circuito di Scarperia traino per l’economia: alberghi pieni e posti di lavoro

- Mauro Bonciani

Non si trova un solo posto libero, in tutto il Mugello. Il ponte del 2 giugno, complice il bel tempo, conferma l’importanza anche economica del MotoMondia­le e del circuito di Scarperia, di proprietà della Ferrari, una tendenza che si è affermata negli anni e che vale assieme alle altre voci del turismo il 6% della ricchezza prodotta nella zona.

Moto, auto, ma anche prove libere e private, sono infatti un motore economico per l’area ma non solo (per Valentino e gli altri campione delle Moto Gp il tutto esaurito arriva fino all’Appennino). Secondo l’analisi effettuata dal Centro Studi Turistici e da Irpet la ricaduta economica annuale derivante dall’attività dell’autodromo è stimata tra i 63 ed i 66 milioni di euro, frutto dell’indotto diretto e indiretto, comprese le ricadute occupazion­ali all’interno del circuito, la vendita di biglietti, i servizi, i costi di gestione le presenze alberghier­e. Un esempio? Grazie ai giorni di attività nell’impianto si registrano in Mugello oltre 310.000 presenze turistiche tra addetti ai lavori, spettatori e turisti/escursioni­sti, pari a un quarto dell’occupazion­e dei posti letto nella zone, con una spesa totale di 27 milioni di euro. Le attività dell’autodromo contribuis­cono poi alla creazione di 300 posti di lavoro in Mugello, 45 nel resto della provincia, 69 in Toscana, interessan­do anche i servizi ricettivi e la ristorazio­ne fino ai prodotti tipici e all’artigianat­o locale.

Dal 1988, quando il circuito è diventato della Ferrari che lo acquisì dall’Automobil Club di Firenze, attorno alla pista, affascinan­te e mai modificata, sono cresciuti box, paddock, uffici, infrastrut­ture, tecnologie, facendo salire l’appeal del Mugello anche come brand, valore importante anche se economicam­ente non facile da quantifica­re. Parallelam­ente sono cresciute le strutture turistiche, oggi ben 308 di cui solo 42 alberghier­e, con un boom dell’accoglienz­a extraalber­ghiera, dagli agriturism­i ai bad and breakfast anche per andare incontro alle esigenze degli appassiona­ti di moto e auto, fino a contare 7.800 posti letto (erano appena 3.200 nel 1997) e un totale di 472.000 pernottame­nti, che ha superato i dati pre crisi economica del 2008 (nel 2007 le presenze furono 434.000 contro le 200.000 del 1997). Un turismo sempre più internazio­nale — i visitatori più fedeli arrivano da Francia, Germania, Austria ed Olanda, mentre tra gli italiani lo zoccolo è rappresent­ato dagli emiliani, da sempre appassiona­ti di motori — che ha portato al boom di presenze per il MotoMondia­le 2017 con il 100% di occupazion­e dei posti letto, contro il 90% di Firenze, il 93% sulla Costa, l’88% di Siena o Lucca. Un turismo sportivo che porta effetti positivi anche perché i soggiorni sono spesso lunghi dando la possibilit­à di scoprire il territorio e che ha contribuit­o all’ampliament­o e al migliorame­nto qualitativ­o dell’offerta. E così, ad esempio, se pensate di dormire nelle strutture della splendida Badia di Moscheta per andare a vedere Valentino Rossi e poi camminare nella Valle dell’Inferno, dovrete aspettare il MotoMondia­le 2018.

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Un tifoso tedesco fuori dal circuito

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