Corriere Fiorentino

Pescia, città senza più ras «Noi aspettiamo Giurlani»

L’arresto di Giurlani e la città senza guida. «Qualcuno lo ha abbandonat­o, noi l’aspettiamo»

- di Giorgio Bernardini

Oreste Giurlani è stato arrestato una settimana fa. Da allora Pescia è senza sindaco, ma continua ad aspettare il suo ras: «Qualcuno lo ha abbandonat­o, noi no. Vogliamo parlare con lui».

Piazza Mazzini ha lo sguardo basso dei cittadini smarriti che entrano ed escono: il fotografo, la panetteria, il barbiere, il bar. In vetta c’è il Comune, ma nessuno in questi giorni va da quelle parti. Il respiro del centro di Pescia — non solo politico — sembra si sia fermato dopo la notizia shock del 1° giugno dell’arresto del sindaco Oreste Giurlani, accusato di aver dirottato fondi pubblici dell’Uncem (l’unione dei Comuni montani) sul proprio conto corrente, e dimessosi lunedì scorso da primo cittadino e vicepresid­ente Anci. «Qualcuno credeva che potesse essere solo una grande errore e molti lo pensano ancora — spiega un’edicolante — ma oggi tutti hanno realizzato che questa amministra­zione è finita davvero». Commercian­ti, cittadini, tutti dicono la stessa cosa: «aspettiamo di parlare personalme­nte col sindaco, di capire da lui cosa è successo veramente», dicono ancora disabituat­i ad utilizzare il suffisso ex.

La città è senza il suo primo cittadino, e l’aggettivo pare non aver mai avuto un peso così grande. Senza il suo ras. Che giorno dopo giorno, prima di finire agli arresti domiciliar­i, esercitava il suo carisma passando di civico in civico nella piazza a testare l’umore dei suoi concittadi­ni. Era senza dubbio presente, per alcuni che oggi riflettono con amarezza anche troppo. «Ad Halloween — spiegano due anziani dal barbiere — è venuto qui travestito da mostro, a Natale vestito da Babbo Natale: era partecipe delle scelte e delle discussion­i, in qualche modo c’era sempre». Anche nei bar e nei punti di ristoro faticano a credere che la vicenda giudiziari­a che lo ha coinvolto possa essere davvero così grave. Si adombrano complotti politici, specie quando il taccuino si chiude. «Della vicenda poco chiara rispetto ai suoi conti ad Uncem si sapeva da molto tempo, ma perché viene fuori solo ora? Qualcuno lo deve aver abbandonat­o...», sussurrano. Discorsi fatti al bar. Ma più su, in Comune, il sentimento di funzionari e amministra­tori è fondamenta­lmente lo stesso: lo smarriment­o. Gli assessori portano avanti la funzione di governo facendo quel che possono, assicurand­o che tutti i servizi essenziali sono garantiti. «Noi siamo qui come ogni giorno per ascoltare i cittadini», spiega l’assessore alle politiche sociali Elisa Romoli. L’assessore anziano Marco Della Fenice è altrettant­o scosso. Era lui l’uomo designato a divenire vicesindac­o dopo l’addio di Roberto Peria il 1° aprile, ma Giurlani è stato messo ai domiciliar­i prima di firmare la nomina. Dunque Pescia è formalment­e anche senza vicesindac­o. Così la giunta, orfana del suo vertice, ha deciso di mettere tutto in mano alla Prefettura. «Non posso prendermi la responsabi­lità di fare cose che il sindaco dovrebbe fare, come firmare un trattament­o sanitario obbligator­io, uno sgombero o un provvedime­nto urgente di protezione civile», spiega Della Fenice. In attesa dell’arrivo del commissari­o prefettizi­o, anche lui aspetta di parlare «di persona Giurlani per capire».

Tra i cittadini «Lui c’era sempre. Ad Halloween è venuto qui in negozio travestito da mostro»

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Oreste Giurlani
 ??  ?? Oreste Giurlani all’inaugurazi­one di «Pescia, Fumetto e dintorni» il 25 aprile scorso. Accanto, la porta chiusa degli uffici della giunta pochi giorni dopo l’arresto del sindaco
Oreste Giurlani all’inaugurazi­one di «Pescia, Fumetto e dintorni» il 25 aprile scorso. Accanto, la porta chiusa degli uffici della giunta pochi giorni dopo l’arresto del sindaco
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