Versilia, lo scontro tra Comuni e i divieti in 10 stabilimenti
Tornano i divieti in 10 stabilimenti: scontro tra Comuni
Anno nuovo, divieti di balneazione vecchi. Con il primo temporale della stagione turistica (avvenuto domenica), tornano le ordinanze. Stavolta tocca a Marina di Pietrasanta, a seguito dello sversamento di un depuratore della società Gaia (originato da un blackout elettrico) che ha visto confluire liquami in mare attraverso il Fosso Motrone. Il divieto di bagno interessa alcune centinaia di metri di costa e una decina di stabilimenti balneari, oltre ad un tratto di spiaggia libera. Le analisi di Arpat hanno evidenziato valori di escherichia coli e enterococchi intestinali superiori ai parametri di legge. E si riaccende lo scontro tra i Comuni: da una parte Camaiore, capofila nella sperimentazione dell’acido peracetico (una sorta di «disinfettante» che dovrebbe ripulire il mare dai colibatteri senza arrecare danni a persone e flora), e dall’altra Viareggio e Pietrasanta. «C’è un accordo del 2014 — tuona il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni — oggi siamo ancora a fare le prove nelle idrovore. Prima si è perso tempo puntando sugli impianti di ionizzazione, poi si è passati al peracetico ma anche qua con grave ritardo. Risultato? Rischiamo di perdere un altro anno». Il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto chiede di aspettare i dati definitivi sulla sperimentazione. Sperando che non piova forte.