Ztl, le foto degli assessori contro i furbetti
Il dossier: sosta selvaggia primo problema. «Navette vuote? Serve tempo»
La passeggiata in centro degli assessori Stefano Giorgetti e Cecilia Del Re sembra averli convinti dei molti effetti positivi della Ztl no-stop. Ma è servita anche ad alcune «scoperte», tanto che Giorgetti domani analizzerà con i suoi dirigenti i frutti del suo personale dossier fotografico con tutte le cose che ancora non vanno. Venerdì sera, durante la camminata in Oltrarno, la sorpresa è rappresentata dalla sosta selvaggia su strisce pedonali, marciapiedi, in mezzo agli incroci: la novità è che sparite le auto dei non residenti, in sosta vietata restano le macchine col permesso Ztl. «Sono macchine col permesso B, quelli che vivono dall’altra parte dell’Arno e che qui non potrebbero entrare», dice Giorgetti. Com’è possibile? Il buco è in piazza Nazario Sauro, dove il telepass tra le due Ztl non c’è. Giorgetti promette che cercherà di capire se possono essere superate vecchie obiezioni di Soprintendenza e Genio civile.
La sera però è tranquilla, persino in Santo Spirito: c’è folla, ma forse un po’ meno del solito. E nelle strade, c’è silenzio: passano pochissime auto, solo motorini e taxi (tanti taxi). I commercianti insistono: sono andati via i fiorentini dai locali. L’impressione è che non sia così. «Clienti in calo? Non direi — dice Cecilia Del Re — E in tanti sembrano aver subito imparato a parcheggiare fuori dalla Ztl e fare due passi a piedi». Tanto che il parcheggio della Calza alle 20 è vuoto, ma alle 23 strapieno. Il primo esperimento invece non ha funzionato sul fronte navette: sempre vuote. Gli autisti attendono il gruppo di Palazzo Vecchio in piazza del Carmine, con le mani in mano. Nessuno gli ha chiesto un passaggio. Ma i ristoranti convenzionati (così non paghi neanche il parcheggio alla Leopolda e al Parterre) sono già saliti a 18. «L’obiettivo — dice Giorgetti — è coinvolgere sempre più locali: così aumenta la pubblicità del servizio e aumenta anche la sua convenienza. Servirà un po’ di tempo».