Altoparlanti, totem, lettere «Una battaglia di legalità E se non va, cambieremo»
Un anno fa gli altoparlanti. Oggi i banchini e le magliette arancioni. È una guerra continua quella tra Eike Schmidt e i bagarini. Da quando si è insediato in via della Ninna, il direttore cerca di combatterli in ogni modo e maniera, ma nonostante i suoi sforzi e le sue denunce, sono sempre lì, tutti i giorni. Si è finto turista per coglierli sul fatto, per poi presentarsi e chiedergli di allontanarsi dal piazzale. Inutile. Nel maggio dello scorso anno ha fatto montare alcuni altoparlanti sotto il loggiato da cui, ogni dieci minuti, lo stesso Schmidt, con il suo accento teutonico, avvertiva di stare attenti a scippatori e bagarini. Ma, dopo l’esposto di un sindacalista, la polizia municipale chiese ed ottenne la disattivazione dell’audio perché mancavano le autorizzazioni. «Un’operazione fatta per il bene di Firenze, del mio museo e dei turisti», disse il direttore nel maggio del 2016 mentre si recava nella filiale della Cassa di Risparmio di Firenze di piazza della Signoria per pagare la multa di 295 euro presa proprio a causa di quegli amplificatori. Ma Schmidt non si è arreso, e anzi ha fatto dell’anti bagarinaggio una questione di principio. È tornato alla carica con una campagna di informazione, con tanto di pannelli e totem piazzati in ogni angolo del loggiato e nei punti di accesso agli Uffizi con l’indicazione dei servizi offerti dal suo museo, compreso l’ingresso prioritario della prenotazione e i prezzi. In questa battaglia, che lo stesso direttore ha più volte definito «di legalità», Schmidt è riuscito a tirare dentro anche il sindaco Dario Nardella e la Camera di Commercio con i quali ha redatto e firmato una «welcome letter» rivolta a tutti i clienti degli alberghi per informarli delle opportunità e dei servizi offerti dalle Gallerie e mettere in guardia da ogni forma di commercio non autorizzato di biglietti. I panelli e i totem sono ancora al loro posto, i bagarini anche. Anzi, sono pure aumentati. Schmidt è convinto che senza una legge che regolamenti questo mercato («vergognoso») qualsiasi presa di posizione sarà inutile. E in attesa che dal ministero si smuova qualcosa ora ci riprova con i banchini informativi e con le magliette arancioni da far indossare allo staff del museo. E se anche questo non dovesse funzionare? Allora «prenderemo altri provvedimenti», assicura. «Dal prossimo anno con alcuni accorgimenti faremo in modo di eliminare le code, così da bloccare il problema sul nascere».