La Toscana sceglie trentatré nuovi sindaci Si vota fino alle 23
Oggi il voto, gli ultimi appelli. Lucca e Carrara verso il ballottaggio, Pistoia sul filo. Rignano in bilico
Dall’Abetone al Casentino, dall’isola d’Elba alla Lunigiana. Oggi i cittadini di 33 Comuni toscani sceglieranno i loro sindaci e i loro rappresentanti in Consiglio comunale per i prossimi 5 anni. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23. Per poter votare, ognuno dei 450 mila toscani chiamati alle urne dovrà andare nella sezione elettorale in cui è registrato, presentando un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale. Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti — in Toscana sono 30 quelli che vanno al voto — le Amministrative prevedono un turno unico: vince chi prende un voto in più degli altri. Dunque già stanotte si conosceranno i nomi dei nuovi sindaci. Nei Comuni con più di 15 mila abitanti, invece, per vincere serve il 50% dei consensi più uno. Se nessuno centra l’obbiettivo, vanno al ballottaggio (il 25 giugno) i due candidati più votati. E questa sembra la prospettiva più probabile per Lucca e Carrara, dove si confrontano rispettivamente ben 8 e 9 candidati sindaco. Mentre a Pistoia — la terza grande città toscana oggi alle urne — la sfida del sindaco uscente Samuele Bertinelli (Pd) è proprio vincere al primo turno. E a lanciargli la volata arriva anche Dario Nardella, sindaco di Firenze e renziano doc (mentre Bertinelli non lo è mai stato), che in un video-appello invita i pistoiesi a conferma la fiducia al sindaco uscente. Ma la vittoria al primo colpo non sarà facile, perché il centrodestra si presenta unito candidando Alessandro Tomasi (Fratelli d’Italia) e perché ci sono anche avversari di centrosinistra: al centro lo «scissionista» renziano Roberto Bartoli, fuoriuscito dal Pd per fare due liste civiche, a sinistra la movimentista Ginevra Lombardi. A Lucca cerca il bis Alessandro Tambellini (Pd), il cui competitor più forte sembra essere Remo Santini, ex capo redattore dell’edizione lucchese de La Nazione, candidato di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, che nel comizio finale di venerdì sera ha riempito il piazzale del Caffè delle Mura. L’incognita è il risultato del Movimento Cinque Stelle, che candida l’ex sindacalista Cgil Massimiliano Bindocci. La città dove i grillini hanno sicuramente il vento in poppa è invece Carrara, dove hanno lanciato la candidatura di Francesco De Pasquale. Il consenso dei grillini è cresciuto negli anni (14% alle Comunali del 2012 e 25,7% alle Regionali del 2015) e il Pd ha vissuto una lunga spaccatura che alla fine ha prodotto due candidati. Andrea Zanetti corre sotto l’insegna Pd, Andrea Vannucci avrebbe voluto farlo ma il partito di Carrara che lo aveva scelto è stato commissariato e così lui si è candidato con le liste Carrara Democratica e Sinistra per Carrara, dentro cui sono confluiti gli esponenti di Articolo 1Mdp. Il loro simbolo non sarà presente nelle schede in nessuna città, ma anche altrove gli scissionisti ex Pd saranno presenti nelle liste elettorali con loro candidati. E il governatore Enrico Rossi si dice certo che alle Politiche Mdp avrà «una potenzialità di voto superiore al 16%. L’ultimo sondaggio in Toscana ci dava al 7-8%». E poi c’è Rignano sull’Arno, che ha meno di 15 mila abitanti, ma è un caso politico: nel paese della famiglia Renzi, dopo lo scontro seguito alla sua testimonianza sul caso Consip, il sindaco uscente Daniele Lorenzini ha mollato il Pd e si è candidato con una lista civica. Il Pd ha lanciato la sua vice-sindaca, Eva Uccella, che nell’ultimo giorno di campagna elettorale ha girato Rignano con il ministro Luca Lotti. Perché qui non ci sarà il ballottaggio, si vince o si perde al primo colpo.