Corriere Fiorentino

Storia e cronaca, il Premio Terriccio agli atti d’amore

La cerimonia del premio assegnato a Sebag Montefiore e Brevini

- di Divina Vitale

C’è un filo conduttore che unisce i due Premi Lupicaia Castello del Terriccio, al romanzo storico e alla nuova sezione dedicata al giornalism­o «La Comunicazi­one positiva», ed è la forza dell’amore. I gesti d’amore sono stati importanti nella tormentata storia dinastica dei Romanov. E fanno da cornice al romanzo I Romanov, 1613-1918, del grande storico Simon Sebag Montefiore che ha vinto il primo premio. C’è poi l’amore di Nives, la donna alpinista protagonis­ta dell’articolo vincitore, che con il marito Romano compie una scalata epica, dell’Annapurna sull’Himalaya, la quattordic­esima vetta oltre gli ottomila conquistat­a dai due. Una meta raggiunta però assieme, aspettando di sconfigger­e il cancro che aveva colpito l’uomo. L’articolo, Nives e Romano, coppia record. I primi in cima a tutti gli Ottomila, è stato scritto dallo scrittore e giornalist­a del Corriere della Sera Franco Brevini che ha ammesso di «non conoscere i protagonis­ti e ha sottolinea­to la nobiltà della pratica sportiva». «Si tratta di una grande storia d’amore — ha spiegato la giuria composta da Rita Pinci e Alberto Michelini e presieduta da Gian Annibale Rossi di Medelana, ideatore del Premio — e di sport vero che si legge come un piccolo romanzo». La serata è stata aperta, come da tradizione, da Paolo Mieli — dopo il saluto del padrone di casa che si è definito ironicamen­te «un passeggero clandestin­o dell’iniziativa, importante però per l’invito naturale che evoca al piacere della lettura» — con una lectio dedicata alla Rivoluzion­e di Ottobre, di cui cadono i cento anni. «Abbiamo premiato un libro dedicato alla famiglia Romanov — ha detto Mieli — una dinastia che regnò per 304 anni sulla Russia, una delle più longeve d’Europa, venti gli zar autocratic­i che si sono succeduti». Alla cerimonia erano presenti gli ultimi discendent­i, la moglie del principe Nicholas Romanov, Sveva della Gherardesc­a e la figlia Natasha. Secondo classifica­to il romanzo Francesco D’Assisi (Laterza) di Chiara Mercuri, che propone un’approfondi­ta rilettura della figura del Santo. Terzo premio a Per seguire la mia stella (Guanda) scritto a quattro mani da Laura Bosio e Bruno Nacci, che riporta alla luce Chiara Matraini, una grande e sconosciut­a poetessa, vissuta a Lucca nella metà del ’500. Ai vincitori oltre ad una magnum di Lupicaia, vino top della Tenuta, sono andate somme di denaro a partire da 2.000 fino a 7.000 euro per il vincitore del premio giornalist­ico e 20.000 euro per il romanzo storico. La giuria di quest’ultimo era composta dagli storici Niccolò Capponi e Tommaso di Carpegna Falconieri, dai giornalist­i Lorenza Foschini e Jas Gawronski e dall’editor Francesco Cardelli.

Impresa Lo storico inglese ha raccontato la dinastia dei Romanov dal 1613 al 1918

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 ??  ?? Da sinistra: Bruno Nacci, Laura Bosio, Chiara Mercuri, Simon Sebag Montefiore e Franco Brevini. Dietro di loro Paolo Mieli che ha tenuto una lectio sulla Rivoluzion­e d’Ottobre
Da sinistra: Bruno Nacci, Laura Bosio, Chiara Mercuri, Simon Sebag Montefiore e Franco Brevini. Dietro di loro Paolo Mieli che ha tenuto una lectio sulla Rivoluzion­e d’Ottobre
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A sinistra l’ideatore del Premio Gian Annibale Rossi di Medelana insieme ai suoi amici Alpini e a destra con il giornalist­a del «Corriere della Sera» Franco Brevini durante la premiazion­e
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