Emozione Radiohead, nella città paralizzata
In 50 mila coi Radiohead, ma intorno alle Cascine... «Più di 2 ore in auto da Beccaria a Novoli»
Thom Yorke, leader dei Radiohead durante il concerto al Visarno Una festa per 50 mila all’interno del Visarno, tutt’intorno alle Cascine invece traffico paralizzato fino a sera, con ore e ore di coda per percorrere pochi chilometri. È l’effetto della contemporaneità del mega concerto dei Radiohead con Pitti e con le finali play off di Lega Pro al Franchi.
All’interno del Visarno la festa rock dei 50 mila per il concerto evento dei Radiohead, tutt’intorno le Cascine (da Novoli, all’Isolotto e fino all’uscita e all’entrata della FiPiLi e del casello A1 di Scandicci) invece è la paralisi, con il parcheggio scambiatore di Villa Costanza pieno già dalle 17.30, code lunghissime, automobilisti infuriati e disagi anche per salire sulla tramvia, presa d’assalto dai fans di Thom Yorke. Effetto contemporaneità con Pitti e le semifinali play off di Lega Pro al Franchi? Probabile, fatto sta che dal tardo pomeriggio i disagi per gli automobilisti sono stati enormi (2 ore e 15 minuti da Piazza Beccaria a Novoli, un’ora e mezza da Peretola a Piazza della Libertà, questi alcuni racconti comparsi su Facebook).
Eppure l’imponente servizio di sicurezza messo in campo dopo l’attentato di Manchester ha funzionato alla perfezione. A partire già da piazza Vittorio Veneto: «Rispettano tutti le regole — spiega una delle ragazze ai primi blocchi di filtraggio — svuotano le bottiglie prima che glielo diciamo noi, a nessuno o quasi abbiamo trovato addosso qualcosa che poi abbiamo dovuto sequestrare. 0Vi dico solo che la cosa più strana che ho visto oggi è un’insolita quantità di ragazze con i capelli lilla». «Niente droghe, né bottiglie, bombolette, ombrelli, caschi, fumogeni. Niente di niente da segnalare», confermano a tutti i cancelli. Il servizio informativo ha funzionato bene e gli spettatori in fila alle Cascine sanno cosa si può portare e cosa no, cosa è lecito fare e cosa no. Compreso l’insolito divieto di introdurre animali. «Ne ho visto uno solo finora — parla Yuri, un passo dietro la coppia Biagio-Michela, il responsabile della sicurezza all’ingresso giallo — molto piccolo nascosto sotto la carrozzina di un uomo. Era venuto con la moglie, ma lui non aveva il biglietto. E nemmeno il cane».
Alle sei il pratone del Visarno è già quasi tutto pieno. Ingressi, controlli, metal detector, perquisizioni, si sono svolte con buon ritmo e senza creare particolari intoppi. O almeno più ridotti di quanto ci si potesse attendere. Poi inizia la musica che non si è ancora del tutto affievolito l’ultimo raggio di sole. Daydreaming è il primo brano in scaletta. Alle spalle di Thom Yorke si apre un cielo stellato di effetti luminosi che riempiono l’aria tutto intorno l’imponente palco. La platea si accende di lumini che fotografano e riprendono, spunta anche qualche selfie stick nel pit sotto palco, proprio quelli che teoricamente dovevano essere proibiti. Per qualche attimo si crea un’irreale atmosfera di silenzio e contemplazione. Si svuotano le lunghe code per le birre e i panini con la salsiccia. Si fermano i giocatori di calcetto balilla (ultima trovata di intrattenimento pre concerto). Si affrettano gli ultimi in coda ai cancelli. L’unico ambiente che sembra non essere toccato dal cambio di atmosfera è l’area bambini nell’angolo esterno dell’arena. Che ancora brulica di vita chiassosa.