Rifredi, il cimitero dei duecento lumini staccati
La società che li gestisce: «Non hanno pagato i bollettini di 26 euro». Ma i parenti: «Mai arrivati»
Non ci si libera dalla burocrazia (e dalle bollette) neanche passando nell’Aldilà. Potrebbe sembrare una boutade e invece ne sanno qualcosa duecento famiglie fiorentine che a inizio settimana, andando a trovare i propri defunti nel cimitero comunale di Rifredi in via Panciatichi, si sono accorti che la Silve — la società che per il Comune di Firenze si occupa della gestione degli impianti elettrici per l’illuminazione votiva nei campisanti — aveva staccato l’energia elettrica ai lumini dei loro cari tranciando di netto i fili.
In molti, inizialmente, hanno pensato a uno sbaglio o a uno scherzo di cattivo gusto, ma domattina po un giro di telefonate è arrivata la risposta: quei lumini sono stati «spenti» per morosità. In pratica la Silve avrebbe deciso di interrompere l’erogazione di energia perché i parenti dei defunti non avrebbero pagato il bollettino annuale da 26 euro. «Quel bollettino a me come a tanti altri non è mai arrivato — denuncia Gerardo Gallo, babbo di Valentina, l’universitaria fiorentina deceduta insieme ad altri tredici studenti Erasmus nell’incidente stradale di Tarragona, in Spagna, lo scorso anno — Lunedì di buon ora sono andato al cimitero a trovare mia figlia, come faccio tutti i giorni, e mi sono accorto che le erano stati tranciati i fili dell’elettricità. Mi sono guardato attorno e ho notato che era stata fatta la stessa cosa anche ad altre tombe. Ho provato a chiedere spiegazioni e mi sono ritrovato ingrovigliato nella solita burocrazia all’italiana».
Inutile parlare con la Silve: «Mi è stato detto che loro potevano fare poco e che per riaccendere il lumino avrei dovuto rifare l’allaccio dell’energia elettrica. Ciò che è capitato alla mia famiglia, come a tante altre, è una vera e propria ingiustizia. Quel bollettino non è mai arrivato, e sinceramente prima del distacco della corrente elettrica ci saremmo aspettati una comunicazione da parte della società». L’incaricato della Silve, a sentire il dipendente del cimitero di Rifredi, «si è presentato la scorsa settimana dicendo che avrebbe dovuto sospendere il servizio a circa 200 defunti morosi. E così ha fatto. A dire la verità nei giorni seguenti nel mio ufficio si è presentata tanta gente con la ricevuta di pagamento a posto... Forse si è trattato di un disguido». Dalla Silve provano a gettare acqua sul fuoco: «I bollettini dei cimiteri del Comune di Firenze sono stati mandati attraverso Poste Italiane a inizio anno con scadenza il 14 febbraio. Se gli utenti non li hanno ricevuti non è un nostro problema».