E Betori convoca sul monte tutti i preti fiorentini
L’annuncio: il 26 giugno messa collettiva a Barbiana. Ieri a Firenze inaugurata via Florit
«Davanti al Papa ho voluto fosse rappresentato il clero del tempo di don Milani e quelli del nostro futuro, perché la sua parola possa illuminare la memoria e la speranza». Il cardinale Giuseppe Betori, parlando all’assemblea del clero fiorentino ieri riunita a Monte Senario ha confessato: «Ho temuto di aver osato troppo quando ho proposto al Santo Padre di venire a Barbiana per i 50 anni dalla morte di don Lorenzo» e la sua goia per la disponibilità di Bergoglio. «Come clero fiorentino ci sentiamo onorati dalla decisione del Papa e dobbiamo sentire rafforzata la nostra responsabilità nel custodire in modo fedele e creativo l’eredità che don Milani e, con lui, tutti i protagonisti del cattolicesimo fiorentino della metà del ‘900 ci hanno lasciato», ha sottolineato spiegando poi le modalità della visita del 20 giugno. D’intesa con i collaboratori del Papa Betori ha invitato per i sacerdoti che sono stati in Seminario con don Milani (una decina), i preti ordinati negli ultimi 5 anni (quindici) e due seminaristi, i parroci delle parrocchie in cui don Milani ha esercitato il suo ministero e un sacerdote attivo vicino a Barbiana negli anni ‘60. Ci saranno anche i discepoli di don Milani ancora viventi e alcuni ragazzi ospiti di case-famiglia e Betori ha annunciato che il 26 giugno, data della morte di don Milani 50 anni fa, celebrerà messa a Barbiana davanti alla chiesetta assieme a tutti i sacerdoti della Diocesi: «Sarà un segno di come i preti di oggi si sentono vicini all’esperienza di don Milani e lo considerano una delle figure più significative della storia del nostro presbiterio». Betori ha reso anche noti trasferimento e nomine di parroci e incarichi in Curia.
Poi ha partecipato a Brozzi alla cerimonia di intitolazione della strada al cardinale Ermenegildo Florit, arcivescovo di Firenze dal 1962 al 1977, proprio nel rione dove portò i primi aiuti della diocesi subito dopo l’alluvione. Nel corso della cerimonia sono stati letti i messaggi di Papa Francesco e Pietro Grasso in memoria di Florit. Un riconoscimento che forse non arriva casualmente in coincidenza con gli eventi milaniani dato che la rilettura di quegli anni ha coinvolto anche la figura del cardinale che con don Lorenzo ebbe una profonda incomprensione.