Niente bus e tante code: Renzi attacca
Riuscito lo sciopero anti privatizzazioni. L’ex premier: Ataf ora è meglio di prima
Una giornata in coda. Lo sciopero generale dei trasporti, unito alla protesta degli autisti dell’Ataf, ha prodotto il tanto temuto «venerdì nero» fiorentino. E, soprattutto, lo strascico polemico dovuto alle parole del segretario Pd Matteo Renzi: ««L’ennesimo sciopero dei trasporti di venerdì è uno scandalo — ha detto — a Firenze il servizio di trasporto è gestito da Ferrovie dello Stato. E adesso lo gestiscono meglio che in passato».
Doveva essere un’apocalisse, questo annunciato «venerdì nero» del traffico fiorentino, e se le cassandre più pessimiste sono state in parte smentite non si può certo dire che quella di ieri sia stata una giornata facile sul fronte viabilità. Anzi. L’allarmismo generale — dovuto agli scioperi di treni, tram e bus — viene legittimato già nel primo pomeriggio, dopo una mattinata tutto sommato tranquilla.
Alle 14, nel sottopasso Strozzi-Strozzi, si blocca infatti una macchina e per quasi mezz’ora la carreggiata viene ristretta a una sola corsia. È un campanello d’allarme che poco dopo dà inizio alle criticità maggiori. I furgoni adibiti allo smontaggio degli stand di Pitti, infatti, vengono parcheggiati uno dietro l’altro all’altezza di piazzale Caduti dell’Egeo: una lunga fila che piano piano congestionano lo scorrimento in tutta la zona della Fortezza. Tempo un’ora e la situazione peggiora ancora. Anche perché, nel frattempo, il servizio Ataf si blocca per lo sciopero, costringendo molti fiorentini all’uso del mezzo privato. Per meglio rendere l’idea: intorno alle 17, nel percorrere il tratto tra la fine di viale Lavagnini e porta al Prato (distanza 1,5 km circa), si impiegano ben 23 minuti. Stesso discorso pure nella zona di viale Guidoni, in direzione dell’aeroporto: lunghissime code e traffico paralizzato dalle 15 in poi. Ma non tutto va male: sui viali si circola abbastanza bene ed anche la zona di piazza Dalmazia, con via Corridoni ridotta ormai ad una cannuccia, non va completamente in tilt.
Al di là dei disagi, però, la protesta di Cobas e sindacati di base lascia uno strascico di polemiche: «L’ennesimo sciopero dei trasporti di venerdì proclamato da piccole sigle con l’alibi della privatizzazione è uno scandalo — accusa il segretario Pd Matteo Renzi — a Firenze 5 anni fa abbiamo messo a gara il servizio di trasporto e lo ha vinto un’azienda pubblica, Ferrovie. Si può fare di più, ma adesso lo gestiscono meglio che in passato». Ma proprio a Firenze i sindacati sono sempre sul piede di guerra: «Lo sciopero di oggi era inevitabile», spiega Americo Leoni di Ugl. «Tutti gli impegni presi dal Comune sono stati disattesi. Avevamo richiesto, per Ataf, un contributo di 400 mila euro per migliorare il servizio. Se manchiamo 200 corse giornaliere la colpa non è solo dei lavori, ma anche dei guasti ai veicoli e dell’esiguo personale a disposizione».