Anche Pitti non ci sta «Meno compratori, colpa degli scioperi»
Certo c’è da pensare che la modalità di acquisto sono cambiate e che le piccole boutique soffrono dello strapotere dell’e-commerce. C’è da mettere nel conto che i meccanismo di acquisti e di vendita, insomma, sono cambiati e che la cosa ha ricadute un po’ ovunque, ma soprattutto in Italia. È forse per questo che Pitti Uomo chiude la sua 92ma edizione con una flessione di presenze rispetto allo scorso anno: sono stati 19 mila in tutto i buyers che si sono aggirati in Fortezza da Basso nel corso di questi quattro giorni, a fronte dei 20 mila 500 dello scorso anno. Il dato va scorporato e allora si scopre che in questo ridimensionamento delle presenze di acquirenti ha pesato più l’Italia del resto del mondo. La flessione tra i «nostri», rispetto allo scorso anno è stata dell’8/9 per cento. Un dato su cui riflettere per l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone ma su cui, secondo lui, «ha influito non poco il massiccio sciopero dei trasporti»: sia sulle presenze di giovedì pomeriggio che su quelle di ieri «sia sulla pianificazione dei quattro giorni. Un vero peccato». «Per quanto riguarda l’estero — considera ancora Napoleone — sono da mettere in evidenza i risultati positivi di Giappone, Spagna, Stati Uniti, Corea del Sud, Russia, Nord ed Est Europa, Australia e Canada, a fronte della sostanziale stabilità di Francia, Turchia e Olanda e di una certa flessione cinese, inglese e tedesca». Altalenanti sono le performance della Cina. L’America sembra stia ricominciando a comprare dopo l’elezione di Trump e il Regno Unito fa i conti ancora con le incertezze della Brexit. Potenzialmente da dragare con più determinazione è il mercato tedesco: se è vero, infatti, che la Germania è il paese da cui sono arrivati più buyers è anche vero che, rispetto alla ripresa economica del paese della Merkel, ci sono ancora molti margini di manovra per i nostri brand. Non cambia invece il numero di visitatori: in questi 4 giorni oltre a chi era lì per lavoro si sono aggirate molte altre persone, facendo registrare ai tornelli 30 mila ingressi, un dato che rispecchia quello della scorsa edizione di Pitti Uomo estivo.