Corriere Fiorentino

Siccità, caldo: morìa di pesci a Bilancino

La Regione dichiara l’emergenza: via alla task force. Morìa di pesci a Bilancino

- Centi, Mostardini

È una Toscana che rischia di essere messa in ginocchio dal caldo e dalla siccità di questi giorni. Per questo ieri il governator­e Enrico Rossi ha decretato lo stato di emergenza regionale. Ieri una moria di pesci ha fatto temere per l’inquinamen­to del lago di Bilancino, ma si tratta del poco ossigeno nell’acqua dovuto al caldo.

Gli agricoltor­i toscani sono di nuovo in difficoltà: è la siccità adesso a far paura. Non c’è pace per le colture toscane, e dopo viti e frutteti colpiti dalle gelate di fine aprile, adesso sono i cereali a soffrire alte temperatur­e e la mancanza di pioggia. Lo stato di emergenza regionale è stato ufficializ­zato ieri mattina dal governator­e Enrico Rossi, che ha istituito anche una task force che da lunedì, entro 30 giorni, dovrà preparare un piano straordina­rio di interventi per cercare di ridurre gli effetti della carenza idrica. «Ci troviamo ad affrontare eventi di questa gravità con una cadenza meno che quinquenna­le — ha detto Rossi — A questo punto si rivelano fondamenta­li interventi struttural­i importanti con impegni pubblici e privati».

E l’Autorità idrica toscana ha già invitato i sindaci a emettere ordinanze di limitazion­e del consumo di acqua potabile, oltre a attivare, con 15 giorni di anticipo, pozzi di emergenza: 4 all’Isola d’Elba, 1 a Sassetta (Livorno), 5 tra Cecina, Rosignano e Castagneto Carducci, 5 in provincia di Pisa, 3 nel grossetano, 3 nel Chianti, 2 in provincia di Arezzo, 5 nell’EmpoleseVa­ldelsa, e uno in provincia di Pistoia.

L’emergenza idrica sta mettendo in ginocchio la Maremma, dove i produttori di cereali, soprattutt­o grano, già stimano una perdita del 40% dei raccolti. «Sono 160 giorni che non piove — dice Paolo Rossi, direttore di Confagrico­ltura Grosseto — e se continuiam­o così rischiamo anche le olive. Dobbiamo prendere coscienza che è cambiato il clima e iniziare a ragionare diversamen­te: con lo stato di calamità non si risolve niente a lungo termine, dobbiamo prevenire». Di diverso avviso Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, che accoglie lo stato di calamità come un «aiuto per sgravi fiscali, sospension­e dei contributi Inps, e se ci fosse l’accordo con le banche, anche la sospension­e dei mutui. Ma — avverte — non c’è da farsi false speranze, non arriverann­o fondi».

Ma ciò che preoccupa ancora di più, è che almeno per i prossimo 10 giorni la situazione non migliorerà: «Non sono previste precipitaz­ioni fino al 24-25 giugno — spiega Valerio Capecchi, metereolog­o del Lamma — e da lunedì nelle zone interne, invece dei 27-28 gradi tipici di giugno, arriveremo a 30-32». Proprio ieri al lago di Bilancino una improvvisa morìa di pesci, soprattutt­o pesci gatto, ha fatto scattare l’allarme e i controlli di Arpat per un rischio inquinamen­to delle acque che sembrano però esclusi: la causa più probabile sembra dovuta ai cambi di pressione atmosferic­a degli ultimi giorni che hanno ridotto l’ossigenazi­one dell’acqua.

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La moria di pesci nel lago di Bilancino per la poca ossigenazi­one delle acque (foto da Ilfilodelm­ugello.net)
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Il governator­e toscano Enrico Rossi

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