«Omaggio all’emarginazione Però il ‘68 forse lui non lo avrebbe apprezzato»
«Mazzolari, Milani e Papa Francesco. Un viaggio in terre di esilio per non dimenticare». Questo è il titolo scelto dalla Comunità dell’Isolotto per la riflessione sulla visita di Bergoglio a Barbiana, preceduta dalla tappa a Bozzolo per rendere omaggio a don Primo Mazzolari. «La scelta di Francesco di recarsi nei luoghi dell’esilio di don Mazzolari e don Milani non ci lascia indifferenti — dice la Comunità di base fiorentina — Pensiamo sia un gesto significativo, che possa rendere ragione alle molte sofferenze, alle testimonianze e alle scelte di vita ispirate a valori umani ed evangelici profondi, ai cammini di fede e alle tante storie di emarginazione di ieri e di oggi». La comunità ricorda poi le parole di Enzo Mazzi: «Non si rispetta don Milani enfatizzando l’attenzione sulla sua persona e oscurando ancora una volta i poveri. Lui non lo avrebbe voluto». Nella sua riflessione Mazzi parlava anche della distanza tra don Milani e il ‘68, a cui spesso il priore di Barbiana è stato accostato: «Don Milani forse non avrebbe apprezzato il ‘68: “La religione consiste solo nell’osservare i dieci comandamenti — diceva il priore — Tutto il resto o sono balle o appartiene a un livello che non è per me e che certo non serve ai poveri”. Non lo abbiamo avuto vicino quando alimentavamo la battaglia per la Chiesa povera e dei poveri. Ma ha dato il suo sostanziale contributo».