Il caso del divano scatena il duello tra Alia e sindacati
Un solo operatore per i rifiuti ingombrati. La Cgil: sicurezza non rispettata. La replica: i controlli ci sono
Un ragazzone prova a portare un divano sul furgone. Non ci riesce, arranca. Ha il furgone in mezzo di strada: dalle auto bloccate dietro di lui, escono delle ragazze, poi altri ragazzi, che lo aiutano e montano il divano sul mezzo. Una bella dimostrazione di solidarietà, quella andata in scena venerdì sera a Firenze sud. Ma il ragazzone è un operatore in appalto per Alia (ex Quadrifoglio) e sta lavorando per conto di una partecipata pubblica in appalto, per il ritiro dei rifiuti ingombranti. Ma non è normale e corretto che sia mandato da solo a fare un’operazione praticamente impossibile.
L’episodio è rimbalzato su Facebook, con commenti anche pesanti sull’uso degli appalti da parte della partecipata che si occupa dei rifiuti in tutte le province di Firenze, Prato e Pistoia. Ma i sindacati non si stupiscono. «Siamo nella violazione delle norme di sicurezza oltre che dell’etica — attacca Riccardo Dei della Cgil Funzione pubblica —. Abbiamo sollevato da tempo questo problema: è una grossa guerra. Con la miseria di lavoro che c’è oggi, gli appalti sono tanti. Sono settori dove non è richiesta professionalità particolare. E quindi in queste aziende ci trovi un po’ di tutto». Ma so- prattutto, con appalti i dati al massimo ribasso «si scarica il costo del lavoro fuori. Sulla pelle di dipendenti di altre aziende, meno controllate e strutturate di Alia».
Livio Giannotti, Ad di Alia, non ci sta: «L’episodio rappresenta un evidente non rispetto di una regola contrattuale, sulle quali interveniamo costantemente, non solo richiamando le aziende ma anche contestando le penali. Nei bandi di appalto ci sono i piani di sicurezza: se manca la persona, non possono fare il servizio. E ora ricostruiremo cosa è successo». E sul fronte degli appalti, attacca la Cgil: «Intervenite nelle aziende che fanno questo lavoro, per far rispettare i diritti dei lavoratori. A far rispettare il bando di gara ci pensiamo noi».