Corriere Fiorentino

Le prigioni di piazza della Libertà Smog, abusivi, e guardie private

L’ex palazzo Fondiaria senza identità, le code infinite. Manca anche l’aria: irrespirab­ile

- Lorenzo Sarra

Nel contesto del riordino urbanistic­o progettato da Giuseppe Poggi, Piazza della Libertà divenne un’importante cerniera nell’assetto viario cittadino. Lo spiazzo attorno a Porta San Gallo, a dire la verità, esisteva già nel ‘300, benché fosse assai limitato dalla presenza di un fossato difensivo. Solo nel 1865 quindi – molto dopo la costruzion­e dell’Arco di trionfo dei Lorena, la piazza fu stravolta con il risanament­o ottocentes­co di Firenze. Il nuovo spazio rettangola­re, con la demolizion­e delle mura, venne così circondato da portici classicheg­gianti, edifici signorili ed infine, sul lato nord-ovest, dallo storico palazzone della ex Fondiaria. Tutto intorno, viali alberati, ispirati agli ariosi boulevard parigini.

Quegli stessi viali che oggi, dopo il vecchio incubo «ovonda» alla Fortezza, di arioso in effetti hanno ormai ben poco. La causa? Ovviamente gli infiniti lavori per la tramvia. «Ogni mattina, qui davanti, è il caos», spiega Lorenzo Benvenuti, titolare della pasticceri­a «Robiglio» di viale Lavagnini, «Le macchine passano le ore in coda». Una protesta confermata da molti esercenti della zona: «Dalle 7 alle 10 del mattino è un manicomio», racconta Giacomo Fuschi del bar «Da Jack», situato proprio sul viale. «L’aria è irrespirab­ile, speriamo soltanto che finiscano quanto prima questi lavori, perché non ne possiamo più». Ma la viabilità congestion­ata è solo la punta dell’iceberg di un disagio che, per il quartiere, ha diffuso inquietant­i metastasi di abbandono. Il palazzo fantasma della Fondiaria, che rende «monca» la piazza, resta il simbolo di un luogo in passato centro nevralgico dell’economia fiorentina ed ora, invece, ridotto a mero svincolo del traffico. Unipol, detentore dell’immobile, pare difatti richiedere un canone altissimo per l’affitto dei tre piani, che così restano ancora vuoti, nonostante il recente intaria teresse di realtà consolidat­e. «Abbiamo trattato il palazzo per nove mesi, proponendo un investimen­to molto importante», dichiara il direttore generale di Confcommer­cio Toscana Franco Marinoni. «Ma alla fine non se ne è fatto di niente. Peccato: sarebbe stato bello poter porre la nostra insegna al posto di quella storica della Fondiaria».

E benché sia il più evidente, questo non è il solo campanello di allarme di un ambito sempre meno valorizzat­o: «Tra piazza della Libertà e viale Lavagnini siamo sommersi di parcheggia­tori abusivi», si lamenta Sara Miraglia, proprie- della pasticceri­a «Star bene senza glutine». «Sono andata più volte dai vigili urbani per segnalare la cosa, ma senza alcun risultato». «Siamo stati costretti a dotarci di una vigilanza privata», aggiunge Andrea Galanti dell’omonima gastronomi­a. «La municipale, invece di fare multe, dovrebbe provare a difenderci un po’».

I guardiamac­chine in questione sono i rom che da mesi soggiornan­o sotto il vicino ponte dei Bersaglier­i. Sono estremamen­te organizzat­i e insieme ai clochard stanziati dietro al parterre nelle panchine di largo Adone Zoli, danno il definitivo colpo di grazia al decoro borghese di un tempo. «Ci sarebbe bisogno di controlli maggiori», dice Giovanni Galli, ex grande portiere della Fiorentina e residente nel quartiere. «In particolar­e, la situazione del traffico sta diventando pericolosa.

Via Lorenzo il Magnifico sembra l’autodromo del Mugello, con i cantieri che riducono la parte finale della strada ad una strettoia».

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 ??  ?? Il traffico martellant­e lungo il viale Lavagnini. A destra piazza della Libertà con l’Arco di Trionfo dei Lorena, eretto nel Settecento e sullo sfondo l’ex palazzo Fondiaria, ora Unipol. Il degrado nella piazza (foto sotto) è aumentato sempre di più...
Il traffico martellant­e lungo il viale Lavagnini. A destra piazza della Libertà con l’Arco di Trionfo dei Lorena, eretto nel Settecento e sullo sfondo l’ex palazzo Fondiaria, ora Unipol. Il degrado nella piazza (foto sotto) è aumentato sempre di più...
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Giovanni Galli
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Andrea Galanti

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