E nella rossa Calenzano il Pd taglia sei circoli su sette
Il calo degli iscritti, l’uscita del sindaco: la razionalizzazione lascia una sola sezione per tutto il Comune
Era una delle roccaforti della rossissima Piana, oggi quelle fondamenta che hanno sostenuto Pci, Pds, Ds e ora Pd scricchiolano. A Calenzano la sinistra era abituata a vincere le elezioni con percentuali bulgare che sfioravano anche l’80%, ma adesso il Partito democratico deve fare i conti con il calo degli iscritti. Così arriva anche il taglio dei circoli: erano sette sparsi su tutto il territorio comunale, ora saranno «accorpati» per diventare uno soltanto. Sono stati i vertici del Pd di Calenzano a dare il via alla razionalizzazione delle sezioni, un tempo cuore pulsante del partito qui come altrove in Toscana. Una parabola discendente, quella Democratica,
Dopo lo strappo Fiducia in Biagioli ma adesso più condivisione E lui: ci troviamo in sintonia Arriveremo in fondo insieme
che ha visto i tesserati passare, negli ultimi tre anni, da 220 (2014) a 260 (215) per finire con un tonfo nel 2016 (170). E nel 2017 forse gli iscritti saranno ancora meno. Segni della disaffezione, certo, ma qui c’è dell’altro. È il Pd che cambia pelle, dirà qualcuno. Smarrita la presa sul territorio, si punta tutto su una struttura light. Una crisi, quella che vede Calenzano protagonista in negativo, iniziata già tre anni fa con la sospensione, dopo 42 anni, della storica Festa dell’Unità di Legri, e sfociata, agli inizi del 2017, con una scissione che ha portato l’attuale sindaco, Alessio Biagioli (definito il «mister preferenze del Pd») e molti dei suoi fedelissimi ad allontanarsi dal Pd per aderire a Mdp Articolo 1. E così arriviamo alla razionalizzazione di oggi: «Un percorso di riorganizzazione che prende le mosse dai cambiamenti avvenuti nella politica lo- cale, con le defezioni del sindaco e di tre consiglieri», dice il segretario comunale democratico Gianluca Ferretti. Ma il comunicato del gruppo dirigente del Pd suona anche come un ultimatum a Biagioli: «Piena fiducia al primo cittadino — conclude Ferretti — ma più condivisione… anche per evitare in futuro nostre sgradevoli prese di distanza su singoli provvedimenti». Biagioli, dal canto suo, non sembra per nulla turbato da questo aut aut: «Ho parlato con il Pd e ci troviamo in sintonia. Andremo avanti insieme fino al termine della legislatura».