Corriere Fiorentino

Sanità, il sindacato scende in piazza contro la Regione

Il sindacato: guerra alla privatizza­zione strisciant­e, martedì la protesta. Saccardi: rivolta politica

- di Jacopo Storni

Sanità, la Cgil scende in piazza contro la Regione con una manifestaz­ione fissata per martedì prossimo in piazza Duomo, proprio sotto le finestre della giunta Rossi. Il sindacato chiede «una sanità pubblica universale ed equa, contro la strisciant­e privatizza­zione». Uno strappo forte rispetto al passato, quando le critiche della Cgil alla Regione puntavano solo su singoli episodi. Stavolta la critica del sindacato diventa struttural­e ed è rivolta a tutto il sistema sanità. E non si riferisce solo alla gestione recente, quella dell’assessore Pd Stefania Saccardi, ma abbraccia le scelte strategich­e degli ultimi dieci anni, molte delle quali sono dipese dall’attuale governator­e Enrico Rossi: «Lo scivolamen­to della sanità pubblica — dice il segretario regionale Cgil, Mauro Fuso — va avanti da tempo» ed è dovuto «non solo alle politiche di questi ultimi anni, ma anche alle scelte risalenti a dieci anni fa». Per la Cgil, «il territorio non offre risposte adeguate ai cittadini» visto che «sono carenti i letti di cure intermedie, la bassa intensità assistenzi­ale e l’assistenza domiciliar­e, si anticipa la dimissione dall’ospedale ma troppo spesso si abbandona il paziente a se stesso e alla famiglia». Cgil cita i numeri dell’Agenzia regionale di sanità dal 2012 al 2015: in questo arco di tempo, denuncia, in Toscana sono stati tagliati 658 posti letto, con un calo di 22 mila degenze. Il sindacato evidenzia la carenza delle case della salute (i vecchi poliambula­tori), ricorda gli 8.000 lavoratori in appalto malgrado l’aumento dei carichi di lavoro e la diminuzion­e dei punti nascita del 20 per cento. «Il sistema toscano mantiene punte di eccellenza — precisa Fuso — ma ci sono scricchiol­ii che richiedono un’inversione di tendenza». Le critiche tirano in ballo Enrico Rossi (ex Pd, ora Mdp), ma il governator­e annuncia che parlerà solo dopo la manifestaz­ione del 27. L’assessore alla salute Stefania Saccardi (Pd) invece risponde: «Cgil lamenta la chiusura dei punti nascita, ma sono un punto d’orgoglio della Toscana. Chiede l’aumento dei posti letto negli ospedali e l’aumento delle case della salute, ma le seconde servono proprio a contenere l’aumento dei ricoveri. Per le liste d’attesa, invece, o si coinvolge il privato sociale o si fanno lavorare i dipendenti Asl di notte e la domenica: che decida la Cgil. E quando facemmo la riforma Cgil firmò un accordo sui lavoratori, senza protestare. Questa rivolta ha più a vedere con la politica che con la sanità». Dalla Cgil prende le distanze la Cisl Toscana, che diserterà il presidio di martedì: lo giudica insensato visto che «la Regione, all’indomani di un documento unitario firmato da Cgil, Cisl e Uil, ha aperto un confronto proprio su questi temi».

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 ??  ?? Il governator­e Rossi e l’assessore Saccardi il giorno dell’ingresso in giunta di Saccardi, nel 2015
Il governator­e Rossi e l’assessore Saccardi il giorno dell’ingresso in giunta di Saccardi, nel 2015

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