Corriere Fiorentino

Firenze da bollino rosso. Il ministero della salute l’ha inserita tra le dieci città più a rischio per il caldo. La Regione vara un piano straordina­rio contro la siccità.

È il secondo giugno più caldo degli ultimi 150 anni. La Regione: piano straordina­rio anti siccità

- Lorenzo Sarra

Se vedeste passare dei dromedari per piazza Santa Croce, non stropiccia­tevi gli occhi: le allucinazi­oni forse non c’entrano. Caldo sahariano a Firenze: il secondo giugno più rovente degli ultimi 150 anni. Tra oggi e domani in arrivo un’ondata di calore record. Tanto che il Ministero della Salute segnala per il capoluogo toscano — insieme ad altre 9 città italiane — un bollino arancione vicinissim­o al terzo livello di allerta, ovvero il parametro di massimo rischio che dovrebbe concretizz­arsi domani: «Temperatur­e elevate e condizioni metereolog­iche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazion­e», specifica una nota del Ministero, «con particolar­e attenzione da tenere per i sottogrupp­i di popolazion­e suscettibi­li». Leggi: bambini, anziani e donne in gravidanza, con relativa allerta dei servizi sanitari.

Ma ecco i dati: 24 gradi previsti già per le 8 del mattino di oggi, circa 33 gradi dopo le 14 e infine 36 gradi nel corso del pomeriggio. Il caldo percepito, a causa dell’umidità, sarà comunque più elevato. Secondo i bio-meteorolog­i saranno 39 i gradi che i fiorentini si troveranno a sopportare, con una temperatur­a all’ombra che in ogni caso non andrà sotto i 35 gradi. L’afa infernale di questi giorni e la relativa siccità — l’acqua sulle pescaie dell’Arno è effettivam­ente bassa e stagnante — stanno mettendo a dura prova la Toscana. Tanto che il governator­e Enrico Rossi ha sollecitat­o l’intervento del governo per lo stato di mergenza nazionale che consentire­bbe di avere risorse per attuare i primi interventi emergenzia­li e di ottenere deroghe per velocizzar­ne la realizzazi­one: «Ho già dichiarato lo stato d’emergenza», ha dichiarato Rossi. «Abbiamo meno problemi sul versante dell’approvvigi­onamento idrico per i consumi domestici e siamo ben attrezzati contro gli incendi, ma la situazione è drammatica per l’agricoltur­a».

E proprio sul fronte agricoltur­a i numeri presentati dalla Coldiretti Toscana sono preoccupan­ti: crollata la produzione di cereali del 40 per cento, quella degli ortaggi del 50 per cento, quella del mais addirittur­a del 70 per cento. Una «grande sete» che va dalla piana di Grosseto fino alla fascia costiera, dove non piove da tre mesi. Il deficit di precipitaz­ioni del maggio 2017, tanto per rendere meglio l’idea, è nell’ordine del 50 per cento in meno rispetto al precedente triennio e di 200 millimetri in meno di pioggia da ottobre a oggi. Un disastro che sta già facendo pensare a soluzioni drastiche: le vendemmie potrebbero essere anticipate di almeno una settimana, molti vignaioli addirittur­a stanno bagnando i vitigni per evitare disastri su disastri.

Sconsiglia­tissime, sul versante della sicurezza sanitaria, le attività all’aperto sia per oggi, che per domani. Le ore di disagio nella giornata di oggi saranno 12: da mezzogiorn­o fino alle 8 di sera. «Firenze e Prato, in Toscana, saranno le zone maggiormen­te colpite», spiega il dottor Bernardo Gozzini di Lamma, «Anche se la città pratese potrà godere di una posizione più favorevole della conca fiorentina, con la brezza di montagna che potrebbe mitigare la temperatur­a. La causa di questo caldo anomalo per il periodo — a Firenze, in giugno, ci sono di solito 27-28° — è una bassa pressione atlantica che ha portato aria calda dal Maghreb.

La giornata di sabato (oggi, ndr) sarà difficile, mentre per domenica (domani, ndr) — al di là delle previsioni pessimisti­che del ministero — una perturbazi­one sulle Alpi potrebbe far arrivare dei temporali, evitando il bollino rosso. Mercoledì, invece, sarà caldissimo, per via del vento di Scirocco, mentre da giovedì, grazie ad perturbazi­one atlantica in avviciname­nto, dovremmo avere 7-8° gradi in meno. Consigli? Cercare di bere almeno tre litri di acqua al giorno, anche se non si ha sete».

 Gli agricoltor­i Crollo delle produzioni fino al settanta per cento Idranti nelle vigne, vendemmia anticipata

 ??  ??
 ??  ?? Anche l’Arno soffre, qui la pescaia di San Niccolò in secca (foto Berti/Sestini)
Anche l’Arno soffre, qui la pescaia di San Niccolò in secca (foto Berti/Sestini)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy