Corriere Fiorentino

E Antinori prepara la prima vendemmia nella nuova cantina

- D.V.

Continuano a muoversi rapidament­e gli investimen­ti sul territorio bolgherese. E gli Antinori non stanno fermi: la nuova cantina del Bruciato (dedicata solo alla produzione) è quasi pronta, un investimen­to di oltre 9 milioni per circa 6.300 metri quadri. Siamo a Migliarini, qui si arriva dalla Vecchia Aurelia, e la nuova struttura — con un tetto che ripropone il movimento delle dune, che si ricoprirà col tempo della vegetazion­e tipica della macchia mediterran­ea — servirà per vinificare non solo il Bolgheri doc base Bruciato ma anche il rosé Scalabrone e il Vermentino. Il prossimo anno è poi previsto il rifaciment­o della vecchia cantina, che accoglierà le etichette top dell’azienda, Guado al Tasso, Cont’Ugo e il recente Matarocchi­o. Saranno totalmente ripensate l’accoglienz­a, la degustazio­ne e la vendita, che si aprirà direttamen­te sulla via Bolgherese con wine shop, enoteca e salumi di produzione propria. Un progetto dell’architetto Fiorenzo Valbonesi, che per i marchesi Antinori ha già costruito la cantina di Castello della Sala e quella di Tormaresca in Puglia. «Abbiamo puntato all’impatto zero sull’ambiente — spiega Albiera Antinori — come al Bargino. La costruzion­e, molto efficiente e studiata appositame­nte per la produzione dei vini che ospiterà, è caratteriz­zata da un rivestimen­to in zinco-titanio, un materiale innovativo e super tecnologic­o, scelto per la sua eleganza, duttilità ed adattabili­tà al clima marino e ventoso della zona».

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Albiera Antinori, oggi a capo della società di famiglia

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