Un quadro da restaurare, una sfida da vincere insieme Corriere Fiorentino-Uffizi-Banca Del Vecchio: via alla raccolta di fondi per riportare al suo posto l’ultima opera colpita dalla bomba ai Georgofili
Via al crowdfunding Corriere Fiorentino-Uffizi-Banca Del Vecchio: nel 2018 opera al suo posto
La torre dei Georgofili sventrata dall’autobomba piazzata dalla mafia la notte del 27 maggio del 1993 Ridare vita all’ultimo quadro danneggiato dalla bomba mafiosa ai Georgofili, 25 anni dopo la strage del 27 maggio 1993. Per «ricucire anche la memoria e dire no con la cultura al terrore». Corriere Fiorentino, Gallerie degli Uffizi e Banca Federico Del Vecchio-gruppo Ubi Banca hanno lanciato la raccolta fondi, aperta a tutti, per il restauro del quadro «I giocatori di carte» da realizzare con 22.212 euro entro gli undici mesi che mancano all’anniversario della strage. Un recupero che sembrava impossibile.
Obiettivo, rendere realizzabile una missione quasi impossibile, con l’aiuto della città e dei lettori. Restituire a Firenze e al mondo l’ultimo quadro che ancora porta le ferite della bomba ai Georgofili del 27 maggio 1993 e farlo entro undici mesi, per mostrare l’opera restaurata il 27 maggio 2018, 25 anni dopo l’attentato della mafia.
«Cultura contro terrore. Una partita da vincere» è l’iniziativa di crowdfunding promossa da Gallerie degli Uffizi, Corriere Fiorentino e Banca Federico Del Vecchio-Gruppo Ubi Banca per restaurare I giocatori di carte, il quadro di Bartolomeo Manfredi devastato dalle conseguenze dello scoppio e dai vetri che ne squarciarono la tela, tanto da far pensare finora ad un recupero appunto impossibile. L’avvio della campagna di raccolta fondi — servono 22.212 euro per l’intervento sul quadro — è stata presentata ieri agli Uffizi, in San Pier Scheraggio. «Con il restauro di questa opera caravaggesca si chiuderà, per così dire, il cerchio tragicamente iniziato in quel maggio 1993, dando nuova vita all’ultima opera recuperabile che ancora era da restaurare — ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt — la mafia, oltre ad aver provocato la morte di 5 persone, vittime innocenti, ha causato gravi danni al nostro patrimonio artistico e culturale. Dopo la perdita di tre opere e i restauri di altre effettuati negli anni successivi all’attentato, adesso si offre l’opportunità di poter restituire ai fiorentini ed ai visitatori la tela di Bartolomeo Manfredi creduta quasi irrecuperabile. Il restauro non cancellerà le tracce dell’attentato che rimarranno come cicatrici indelebili di un’opera che ritrae un momento normale, giocare a carte, momenti normali come quelli in cui il terrorismo colpisce oggi. L’opera restaurata sarà un doppio memento contro il terrorismo di allora e di oggi che può colpire una intera comunità ed il suo patrimonio culturale». «Un giornale non è solo un diario che racconta, cercando di capirla, la vita di una città, dei territori, è anche parte di una comunità, condivide le sue vicenda con la testa e anche con l’anima. Ci rivolgiamo alla città e a chi la ma per ricucire uno degli strappi che l’attentato di via dei Georgofili provocò — ha sottolineato il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini — Il recupero di quest’opera, che adesso non sembra neppure più un quadro, non vuole solo ricucire una grave ferita inferta al patrimonio artistico della città, ma anche fissare nella memoria di Firenze una pagina sconvolgente. La memoria delle cinque vittime, innanzitutto; la memoria di quel moto di ribellione civile che portò decine di migliaia di fiorentini a stringersi sotto Palazzo Vecchio attorno alle vittime della strage mafiosa e alle istituzioni». «Chiediamo aiuto a tutta la città per dire — attraverso questo restauro che sembrava impossibile e che Daniela Lippi realizzerà e attraverso la raccolta fondi — alto e forte che la bellezza e la cultura vincono contro il terrore», ha concluso Ermini.
Daniela Lippi, che insegue il sogno di ridare vita a «I giocatori di carte» dal 2014 realizzerà il difficile intervento e Banca Federico Del Vecchio ha dato il via al crowdfunding, versando 1.000 euro sul conto corrente ad hoc, di cui si assumerà anche l’onere dei costi di gestione. «Siamo una azienda fiorentina da 130 anni e non potevamo non partecipare a questa iniziativa — ha detto Aldo Calvani, direttore generale della Banca — che per una coincidenza coincide con l’arrivo della nuova proprietà Ubi Banca. Siamo orgogliosi della collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e con il Corriere Fiorentino per recuperare questa opera d’arte che rischiava di scomparire e far sì che la memoria si proietti nel futuro». Da qui al 27 maggio 2018 il Corriere Fiorentino informerà città e lettori sui progressi del progetto, sulle tappe del complesso restauro, sulla raccolta di fondi, ma intanto la sfida è lanciata.
Schmidt: lì si gioca a carte, un momento normale di vita, come quelli che i terroristi oggi mettono nel mirino