Corriere Fiorentino

Che guerriglia fra Rossi e il Pd E la Regione va al rallenty

Dopo la scissione, pochi atti della giunta in Consiglio e rapporti freddi con il governo Gentiloni

- Claudio Bozza

Veti e controveti tra il Pd e il governator­e scissionis­ta: in Regione lo stallo politico diventa anche amministra­tivo, con il governo della Toscana che procede al rallenty. A far precipitar­e le cose, l’addio al Pd di Rossi e la batosta degli stessi dem alle amministra­tive.

Veti e controveti tra il Pd e il governator­e scissionis­ta: in Regione lo stallo politico diventa anche amministra­tivo, con il governo della Toscana al rallenty. Enrico Rossi ha mollato i Democratic­i lo scorso 20 febbraio, per accasarsi in Mdp con Bersani e D’Alema. Già allora le cose non andavano benissimo, visto che in Consiglio regionale c’era (e c’è) una bulgara maggioranz­a renziana e Rossi era in campo contro Renzi per tentare di strappargl­i la segreteria alle primarie. Ma dopo l’addio al Pd del governator­e, a metà febbraio, tutto è precipitat­o. In aula, dove 23 consiglier­i Pd su 40 sono fedeli all’ex premier, dalla giunta arrivano davvero pochi provvedime­nti da approvare, in particolar­e quelli che rischiereb­bero di essere bocciati, aprendo una crisi difficilme­nte governabil­e. Rossi, insomma, può contare sull’appoggio di una sola consiglier­a (Serena Spinelli) e politicame­nte nessun assessore della sua giunta, neanche i fedelissim­i Vittorio Bugli e Vincenzo Ceccarelli, l’ha seguito in Mdp. Un’agibilità politica ridotta ai minimi termini. Tanto che, solo per fare un esempio, a marzo, erano stati gli stessi assessori Saccardi, Remaschi, Fratoni e Ciuoffo a bocciare la nomina di Giuliano Gallanti, ex numero uno dell’Autorità portuale di Livorno, che il governator­e voleva come consulente sulle politiche portuali e marittime. Rossi, almeno a consultare l’archivio on line del Consiglio regionale, non interviene in aula dal 14 dicembre. Il passaggio del governator­e a Mdp ha inoltre danneggiat­o notevolmen­te il rapporto con il governo nazionale, riducendo, ad esempio, il peso politico sulle infrastrut­ture. Il progetto per la Tirrenica — opera chiave per la costa, che sembrava ad una svolta dopo oltre 30 anni — è Sopra: la seduta del Consiglio regionale di ieri, con i banchi della giunta semivuoti. Assente, ancora una volta, anche il governator­e Rossi, volato a Bruxelles stato di fatto congelato dal ministro Delrio, così come sta procedendo a rilento il progetto per la Darsena Europa a Livorno. Mentre di certo la Regione non sta spingendo per favorire lo sblocco del termovalor­izzatore della Piana.

«In questa fase è interesse generale che non si rompano i rapporti nel governo della Toscana — riflette Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale — Però è oggettivo che l’aula si sta assumendo delle responsabi­lità che in condizioni ordinarie non avrebbe assunto. È indubbio che Rossi si stia concentran­do molto di più sulla querelle politica del centrosini­stra che sui problemi della Toscana». C’è il rischio di una sfiducia? «Sono convinto che anche per lui le cose si assesteran­no — aggiunge Giani, fedelissim­o renziano — Se vuole rimanere al suo posto sarà lui stesso ad assicurare una maggiore presenza. Quello che però dà fastidio sono le dichiarazi­oni cattive contro Renzi, che non hanno senso. E a fronte di una mancata lealtà diventa tutto più difficile», visto che il leader Pd è finito al centro di un fuoco di fila dopo i negativi risultati di queste amministra­tive. Di paralisi di governo non vuole però sentir parlare Serena Spinelli, l’unica consiglier­a che ha seguito Rossi fuori dal Pd: «Non vedo veti e controveti all’interno della nostra maggioranz­a: in commission­e stanno procedendo secondo i tempi molte leggi — spiega — Presto porteremo a termine anche la riforma sanitaria con il governo clinico, cioè il provvedime­nto che riorganizz­a la sanità in termine di procedure». E poi: «Abbiamo scritto il testo unico sulla disabilità e stiamo lavorando sull’edilizia residenzia­le pubblica — aggiunge la consiglier­e della sinistra — Io tutto questo rallentame­nto non lo vedo. Sulla Tirrenica c’è stato uno stop? Bisogna chiedere al ministro Delrio. Rischio sfiducia per Rossi? Faremo un’attenta riflession­e. Queste sono giornate particolar­mente intense: la sinistra ha perso importanti città della Toscana. Ma all’orizzonte non vedo un problema di sfiducia».

 Giani (Pd) Se il governator­e vuole rimanere al suo posto, dovrà garantire una maggiore presenza  Spinelli (Mdp) Nessun problema in maggioranz­a, si lavora Sono giorni intensi per le sconfitte elettorali

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