QUEL 27 MAGGIO 1993
L’autobomba mafiosa di via dei Georgofili scoppiò alle 1,04 della notte del 27 maggio 1993. L’esplosione, che uccise 5 persone e fece 38 feriti, colpì anche I giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi posti al termine del primo scalone che porta al Corridoio Vasariano dalla Galleria, di fronte alle finestre su via dei Georgofili, con violenza inaudita. La tela, già sottoposta a un primo restauro nel 1970 quando, prima di una mostra fu dotata di una nuova base, subì danni gravissimi. A terra i dipendenti degli Uffizi raccolsero frammenti di colori non appartenenti solo a questo quadro ma anche agli altri danneggiati — solo col tempo vennero separati quelli caduti dal Manfredi — Su quel che restava dell’opera fu giustapposta una velinatura. Sostanzialmente vennero attaccati dei pezzi di carta velina a riparo dei punti in cui il colore, così come lo aveva composto l’artista, aveva resistito, forse grazie anche a quella tela nuova e più resistente datata 1970. Da allora è rimasta custodita nei depositi delle Gallerie degli Uffizi dove nel febbraio 2014 ha colpito la curiosità e lo sguardo di Daniela Lippi, la restauratrice che eseguirà i lavori di recupero del quadro. Quello che trovò lei fu la tela come la vedete qui sopra, con tutti questi tasselli bianchi e, alla sua base, delle buste chiuse ermeticamente dove erano stati custoditi i tasselli di colore miracolosamente recuperati e che ora toccherà a lei porre nella giusta posizione.