Corriere Fiorentino

«Tre anni fa me ne innamorai, lo ricomporrò come un puzzle»

La restauratr­ice Daniela Lippi: con Photoshop posso trovare il posto ai frammenti staccati

- di Chiara Dino

È la storia di un’innamorame­nto trasformat­osi in amore quello tra Daniela Lippi e I giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi. E in effetti i due sembrano una coppia destinata a durare: restauratr­ice di dipinti mobili lei, opera caravagges­ca — sfregiata dalla bomba ai Georgofili — lui. Che adesso quel primo incontro diventi fecondo di futuro — Daniela restaurerà l’opera seicentesc­a — è quanto sta per succedere.

«Ho visto la tela per la prima volta a febbraio del 2014 — racconta Lippi — nei depositi degli Uffizi. Era come la vedete oggi, tanti frammenti di pittura coperti da carta velina per protezione — l’operazione di velinatura fu fatta subito dopo la strage dei Georgofili — accanto ai quali c’erano dei piccoli pezzi del dipinto staccati, come se fossero tasselli di un puzzle, che erano stati raccolti e assemblati all’indomani dello scoppio della bomba». Si trattava di in una condizione apparentem­ente disperata. Anche se così non è, come vedremo tra un po’. Se quel che resta de I giocatori di carte è ancora qui lo si deve anche ai due angeli custodi che, da 38 anni, lavorano nei depositi delle Gallerie. Si chiamano Marco Fiorilli e Demetrio Soraci ai quali si aggrega Michele Murrone e hanno custodito quei frammenti di giocatori con amore e cura. «Fu grazie a loro che vidi quella tela, e grazie ai Friends of Florence e al loro premio dedicato ai progetti di restauro se ho avuto il coraggio di stilare un’ipotesi di recupero».

Da allora a oggi Daniela Lippi quell’opera l’ha studiata a fondo: «Era già stata restaurata nel 1970 — spiega — in occasione della mostra su Caravaggio e i caravagges­chi nelle Gallerie di Firenze allestita a Palazzo Pitti. Il catalogo di Evelina Borea, fatto in occasione di quell’evento, dava conto dell’intervento in maniera puntuale». Di fatto il nucleo di quell’operazione era consistito nel giustappor­re sotto lo strato di colore una tela nuova (quella che oggi nelle foto vediamo costellata qua e là da punti di colore a macchia di leopardo e dove sono evidenti i buchi causati dai frammenti di vetro e materia esplosi allo scoppio della bomba). «Quello che mi ha spinto a osare un’ipotesi di restauro — dice ancora la Lippi — è stato il rendermi conto che, seppur così danneggiat­o, quel quadro, in cui erano stati dipinti sei giocatori di carte, presentava, anc0ra visibili, i volti di 4 di loro». Il resto è storia di oggi, o meglio di quanto Daniela farà da oggi fino al 27 maggio del 2018 quando la tela sarà riportata dove si trovava prima dello scoppio, dopo esser passata dalle sue cure. «Per prima cosa, grazie all’esperienza sull’uso di Photoshop di Emiliano Vatteroni, analizzerò tutti i frammenti di pittura staccati, in alta definizion­e a tal punto da poter rendere visibile a occhio nudo tutti quei movimenti, in gergo si chiamano crettature, che il colore ha subito in questi anni». Si tratta di avvallamen­ti, crepe e linee che, comparate a quelle presenti nella foto ingrandita del quadro com’era prima, (grazie all’immagine concessa dagli archivi Scala) dovranno aiutare la restauratr­ice a sapere come andrà ricostruit­o il puzzle del quadro. «Cercherò di ritrovare l’esatta posizione dei pezzi attraverso il colore presente ma anche grazie all’analisi della crettatura della materia pittorica». Solo una volta ricomposto il puzzle si potrà poggiare questa composizio­ne su una nuova tela, — «sto componendo una squadra di lavoro per questa fase che necessita di collaboraz­ioni» — e procedere con la stuccatura ed eventuale restauro pittorico. «Ma a questo punto — dice Daniela — mi muoverò in accordo con gli storici dell’arte, per decidere insieme dove ricongiung­ere materia e colore».

 Ciò che mi ha spinto a osare è stato rendermi conto che di sei giocatori, quattro volti erano ancora visibili

 ??  ?? La restauratr­ice Daniela Lippi mostra, bagnando delicatame­nte la carta velina, i frammenti ancora visibili del quadro «I giocatori di carte» di Bartolomeo Manfredi, che si accinge a restaurare dai danni provocati dalla bomba ai Georgofili del 27 maggio...
La restauratr­ice Daniela Lippi mostra, bagnando delicatame­nte la carta velina, i frammenti ancora visibili del quadro «I giocatori di carte» di Bartolomeo Manfredi, che si accinge a restaurare dai danni provocati dalla bomba ai Georgofili del 27 maggio...

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