Difesero la processione, tutti assolti in Oltrarno
Disposti a tutto per difendere la processione notturna del Corpus Domini. Giovanni Pallanti, ex vicesindaco di Firenze, il fotografo Massimo Listri e Giuseppe Bellatti, la sera del 26 giugno 2011, fecero cordone contro la movida dell’Oltrarno e furono denunciati per minacce anche a pubblico ufficiale, danneggiamenti aggravati e calunnia. A distanza di sei anni, i tre, difesi dagli avvocati Federico Bagattini, Roberto D’Ippolito ed Eraldo Stefani, sono stati assolti con formula piena dal tribunale. Caduta l’accusa di diffamazione a carico di un giornalista del quotidiano la Nazione, assistito dall’avvocato Sabrina Bolognini, per aver raccontato la serata dando voce solo alla versione di Pallanti. Al giudice Lisa Gatto è bastata una breve camera di consiglio per decidere. Quella sera, oltre cinquecento persone, tra cui anziani, donne e bambini, parteciparono alla processione organizzata dai parroci d’Oltrarno. I fedeli sfilarono per le strade già animate dalla movida: da piazza Santo Spirito a Borgo San Frediano. Il corteo arrivò fino in lungarno Soderini. E qui, un’automobile tentò in tutti i modi di superare la lunga fila di persone. Pallanti, Listri e Bellatti invitarono la conducente ad avere pazienza. Poi cercarono di fermare la vettura che tra brusche frenate e accelerazioni, radio a tutto volume e fari abbaglianti disturbava la processione. «Non vedo perché dovrei fermarmi» s’infuriò la donna. E a quel punto la vettura sfiorò Listri e Pallanti, che presero a calci e pugni la vettura. La donna chiamò il 113. All’arrivo della volante, Listri bacchettò gli agenti («devo chiamare il questore perché scortiate la processione?») e lanciò a sua volta, pesanti accuse contro l’automobilista. «Per difendere il diritto di partecipare a una processione — ha detto in aula Pallanti prima che il giudice entrasse in camera di consiglio — non vorrei finire come Pinocchio in carcere».