Corriere Fiorentino

Fiesole si arrende: troppi costi col decreto Minniti

Addio ai fuochi

- Ivana Zuliani

All’inizio «erano poco più che girandole» ricorda il parroco don Roberto. Ma era dal dopoguerra che, ogni 6 luglio, i fiesolani erano abituati a festeggiar­e San Romolo, il loro santo Patrono con i fuochi. Per la prima volta però quest’anno, il tradiziona­le spettacolo pirotecnic­o, non ci sarà: troppi i costi per la sicurezza.

«A seguito delle numerose restrizion­i apportate dalla circolare del Ministero degli Interni a firma del capo della polizia Franco Gabrielli, emanata a seguito dei gravi fatti occorsi a Torino e visti i tempi ristretti e i costi per la sua applicazio­ne nel particolar­e contesto fiesolano, il Comitato dei Festeggiam­enti di San Romolo congiuntam­ente con l’amministra­zione comunale di Fiesole, pur con dispiacere, hanno dovuto annullare il tradiziona­le spettacolo pirotecnic­o a chiusura dei festeggiam­enti di San Romolo» è l’annuncio.

Secondo le nuove regole, I fuochi dell’anno scorso a Fiesole piazza Mino avrebbe dovuto essere divisa in settori, separati da corridoi di fuga, la viabilità dirottata a senso unico da Firenze a Fiesole, in entrata, e da Fiesole a Pian del Magnone, in uscita, ogni via di accesso alla piazza principale regolata da varchi delimitati con transenne e controllat­i con metal detector. In più gli organizzat­ori avrebbero dovuto stipulare un’assicurazi­one e impiegare un centinaio di persone, tra volontari, forze dell’ordine e vigili urbani, più del doppio di quelle impiegate solitament­e. «Le misure di sicurezza richiedono strumenti, risorse e persone che non abbiamo, soprattutt­o visti i tempi ristretti», spiega la sindaca Anna Ravoni. Così dopo la riunione tecnica di lunedì «abbiamo deciso, con tanto dispiacere, di annullare i fuochi».

«Non ci sarà il gran finale, ma i festeggiam­enti rimangono, non si può confondere il patrono con i fuochi», precisa don Roberto, parroco della cattedrale e presidente del Comitato. Festeggiar­e con uno spettacolo pirotecnic­o è una tradizione «iniziata nel ’48-’49. Era una festa semplice, di paese, il parroco faceva estrarre a tre bambini tre premi e facevano le girandole. Poi nel tempo le cose si sono ingrandite», ricorda. Ma negli ultimi anni sono diminuite le offerte per sostenere i festeggiam­enti di San Romolo. «Costano circa 15 mila euro, ma con le regole in più non ce la si fa». I soldi già raccolti probabilme­nte saranno devoluti a opere caritatevo­li. «Si concluderà la giornata invece che con i fuochi con qualche Ave Maria o con qualche scampanata in più», conclude don Roberto.

Ma l’annuncio scatena polemiche. «Non si capisce come mai il Comune di Firenze ha saputo gestire un evento del tutto analogo pochi giorni fa. A nostro avviso è un gravissimo esempio di instillare la paura nei cittadini, invece di dimostrare di essere in grado di gestire nuove esigenze che questo periodo comporta», attacca il Pd locale.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy