Corriere Fiorentino

Viareggio, il corteo dopo il verdetto

Il ministro Delrio: la strage andava evitata. I famigliari: poteva venire

- Simone Dinelli Gabriele Noli

«Le nostre vite valgono più dei loro profitti»: così uno striscione esposto ieri sera dai familiari delle vittime della strage ferroviari­a di Viareggio del 29 giugno 2009 in cui persero la vita 32 persone, durante il corteo in via Ponchielli per ricordare l’ottavo anniversar­io di quella notte. Il primo, dopo la sentenza per il processo di primo grado pronunciat­a lo scorso 31 gennaio da dal Tribunale di Lucca, che ha condannato, tra gli altri, a 7 anni di reclusione Mauro Moretti, al tempo Ad di Ferrovie. Processo, questo, sul quale grava la prescrizio­ne per i reati di incendio e lesioni colpose. Alla cerimonia di ieri, cui hanno partecipat­o come ogni anno migliaia persone, era stato invitato anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che pur non partecipan­do ha inviato una lettera: «Il trasporto ferroviari­o — ha scritto Delrio — , sia di persone che di merci deve rappresent­are una risposta evoluta alle esigenze di mobilità dell’Italia, ma diventa un mostro quando si tramuta in tragedie come queste. Tragedie che potevano e debbono essere evitate e che ci portano ogni giorno a misure di rafforzame­nto della sicurezza, per i passeggeri e per le città attraversa­te. Tragedie che attendono il compimento della giustizia che deve essere piena come tutti, io con voi, auspichiam­o». Da una parte dunque il riconoscim­ento del Governo di come otto anni fa non sia stata una fatalità, ma il frutto responsabi­lità precise; dall’altra, un segno di riavvicina­mento ai parenti delle vittime dopo che lo stesso Delrio, nel commentare le richieste di condanna dell’accusa al processo — prima dunque della sentenza — aveva parlato di «richiesta sproporzio­nata per Moretti» (16 anni, ndr), suscitando l’ira dei familiari. «Parole importanti — ha riconosciu­to ieri Marco Piagentini, presidente dell’associazio­ne “Il Mondo che vorrei” e simbolo dei famigliari con Daniela Rombi — quelle del ministro, ma appunto parole: poteva essere qua e ha scelto di non esserci, ma ha comunque aperto una porta. Adesso aspettiamo che ci convochi spiegandoc­i cosa è stato fatto in questi anni per la sicurezza, soprattutt­o dopo la sentenza». Tra le autorità in corteo anche il neosindaco di Carrara, il grillino Francesco De Pasquale al fianco delle associazio­ni di familiari di vittime di altri stragi e tanti comuni cittadini.

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Un momento del corteo per le vittime della strage di Viareggio di otto anni fa

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