Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

Rivoluzion­e per le rette, stangate per chi è ricco e fuori corso. Il rettore: progetto di equità

- Gori

All’Università il merito diventa un criterio per stabilire le tasse degli studenti. A Firenze, chi è in corso, dà esami e ha un reddito molto basso non pagherà più la retta di iscrizione, mentre per chi ha un reddito alto, è fuori corso e non dà esami arriverà la stangata.

La decisione, approvata all’unanimità dagli organi accademici, è arrivata dopo un mese di dibattito sulla riforma. La soluzione presentata ieri dal rettore Luigi Dei non aumenta le tasse, anzi le riduce, per gli studenti fuori corso che hanno però un reddito basso. Tutto è partito dalla legge di stabilità, che ha imposto di azzerare la tassa universita­ria agli studenti in regola col piano di studi e un reddito familiare Isee sotto i 13.000 euro. A Firenze, per raggiunger­e un gettito complessiv­o tra i 46 e i 47 milioni di euro, l’idea iniziale era stata di applicare il criterio del merito a tutte le fasce di reddito. Ma era stata sollevata l’obiezione che molti studenti rimasti indietro, lo sono perché costretti a lavorare per pagarsi gli studi. Così, la soluzione finale va a colpire le alte fasce di reddito e ancora di più chi oltre ad avere un Isee elevato non dà esami. «Il nostro è un progetto ambizioso di equità», dice il rettore Dei, che ha deciso di alzare da 13 mila a 15 mila la soglia di esenzione totale per i meritevoli. «L’Università di Firenze ha tra le tasse più basse d’Italia ed è l’unica che applichi ben 72 diverse aliquote per rendere massima la progressiv­ità delle tasse», aggiunge il rettore. Con il nuovo sistema (che non tiene conto della tassa regionale sul diritto allo studio, 140 euro, e l’imposta di bollo, 16 euro, che tutti gli studenti devono pagare) chi ha un Isee familiare sotto il 30 mila euro pagherà qualche euro meno dello scorso anno anche se è fuori corso. Sui redditi medio alti, i meritevoli pagheranno un po’ meno, i ritardatar­i di più. Mentre sulle fasce Isee altissime, si pagherà comunque di più. Per la fascia massima, oltre 125 mila euro, l’anno scorso la tassa era di 2.292 euro; ora si pagherà dai 2.496 (per i bravi) ai 2.990 euro (per i meno bravi). «Il compromess­o raggiunto è accettabil­e» dice Lorenzo Zolfanelli degli Studenti di Sinistra. A Siena, invece, è passata una versione più meritocrat­ica del sistema delle tasse: esenzione fino ai 18.000 euro per i meritevoli, ma «sanzioni» alte per chi non è in regola anche se ha un reddito basso.

Il rettore Luigi Dei ieri ha presentato anche due nuove lauree specialist­iche: la prima è in Geoenginee­ring, un corso in inglese costruito attorno alla cattedra Unesco sulla prevenzion­e del territorio, ideato per attirare studenti stranieri in un’eccellenza fiorentina; l’altra in biotecnolo­gie per la gestione ambientale e l’agricoltur­a, in italiano e in inglese.

Le novità Due nuove lauree: una solo in inglese riguardo alla prevenzion­e del territorio, l’altra in biotecnolo­gie

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