Corriere Fiorentino

No-calzini

Massa, il duello al veleno Giubilaro-Barani

- di Antonella Mollica

«Una parentesi comica in una vicenda che di comico purtroppo ha veramente poco. Soprattutt­o se l’autore di queste accuse ridicole è chi, in Parlamento, due anni fa ha fatto quello spregevole gesto sessista all’indirizzo di una senatrice. Lui sì che ha infangato solennità e decoro di una istituzion­e come il Parlamento, il luogo sacro più alto della democrazia». Aldo Giubilaro, il procurator­e capo di Massa, finito al centro di un’interrogaz­ione al ministro della Giustizia e della Difesa per i calzini non indossati durante una conferenza stampa, risponde per le rime al suo accusatore, il senatore Lucio Barani, verdiniano di Ala, che partendo dall’arresto dei carabinier­i della Lunigiana per una storia di pestaggi e violenze, era arrivato a contestare il comportame­nto del pm «mediatico» che non aveva dato «una buona immagine dell’amministra­zione della giustizia» mostrando «un atteggiame­nto sornione di soddisfazi­one» oltre a «un abbigliame­nto poco consono, in particolar­e per l’assenza di calzini».

In un’auto-intervista scritta e poi consegnata ai giornalist­i, convocati ieri nel suo ufficio, il procurator­e Giubilaro ricorre all’ironia per mettere all’angolo il suo accusatore. «Allora dottor Giubilaro — gioca a farsi le domande e a darsi le risposte, alla Marzullo maniera — questi calzini li mette o non li mette? Sa che ha messo in subbuglio l’Italia intera e che è stata fatta addirittur­a un’interrogaz­ione parlamenta­re sui suoi calzini? Sa che senza calzini non ha dato una buona immagine della giustizia?». Ironia nelle domande, serietà nelle risposte: «Non sono stato certo io a creare il caso — si risponde Giubilaro — quella dei carabinier­i della Lunigiana è una vicenda molto delicata sotto il profilo umano, per gli indagati, per l’Arma, preoccupat­a per i suoi militari sotto inchiesta e per le ripercussi­oni agli occhi dell’opinione pubblica, per la gente di Aulla comprensib­ilmente in ansia i riflessi sulla sicurezza. Colpisce che a fronte di un caso del genere c’è chi va a preoccupar­si dei calzini del procurator­e e ne faccia addirittur­a oggetto di un’interrogaz­ione. Basta vedere i commenti della stampa e quelli sui social: molto più che coloriti. Tutti concordi nel rilevare che c’è ben altro di più serio nel nostro Paese di cui occuparsi. Specialmen­te da parte di un rappresent­ante ai massimi livelli delle istituzion­i. Non sono una giacca e una cravatta, spesso neppure di buon gusto, a dare una buona immagine della giustizia».

E poi, continua, proprio il senatore Barani, «non può ergersi a giudice di bon ton e buone maniere». Lui, autore durante una seduta parlamenta­re, di quel gesto osceno che ha provocato «una condanna unanime e il disgusto di centinaia di persone sui social». Lui che vuole farsi depositari­o del verbo in fatto di correttezz­a, affonda Giubilaro, e che invece è finito in una vicenda giudiziape­r

 La replica/1 Vicenda comica, lui sì che due anni fa ha infangato le istituzion­i con un gesto sessista

ria che racconta ben altro: «Benché sia stato di recente assolto dall’accusa di aver riscosso rimborsi non dovuti dal Comune di Villafranc­a Lunigiana, all’epoca in cui era sindaco, il tribunale ha dato atto che non aveva diritto a quei soldi perché si trattava di spese personali che non dovevano essere addebitate all’amministra­zione comunale. Sono parole della sentenza — spiega il procurator­e di Massa — che parla anche di una gestione con eccessiva disinvoltu­ra e scarsa oculatezza delle risorse pubbliche di cui il sindaco aveva la disponibil­ità, sì da addebitare alla collettivi­tà costi che avrebbe dovuto sopportare in proprio. Altro che correttezz­a».

L’interrogaz­ione, conclude Giubilaro nella sua auto-intervista, «mi lascia indifferen­te come magistrato ma come cittadino mi dà senso di tristezza. Iniziative ridicole come queste non fanno che aumentare la distanza tra noi, gente comune, e la classe politica, a danno della tenuta del nostro Paese. È evidente che di tutta la vicenda della Lunigiana al senatore non importa assolutame­nte nulla, dal momento che il suo personalis­simo scopo è solo mettere in cattiva luce il procurator­e con la ridicola storia dei calzini, attribuend­o un falso, inesistent­e atteggiame­nto sornione di soddisfazi­one, perché questa dei carabinier­i di Aulla è una vicenda delicata e seria per prendersen­e gioco per ragioni personali».

 La replica/2 L’atto parlamenta­re mi lascia indifferen­te come magistrato ma come cittadino mi rattrista

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Nella foto grande il procurator­e Giubilaro senza calzini nella conferenza stampa, a lato il senatore Barani
Nella foto grande il procurator­e Giubilaro senza calzini nella conferenza stampa, a lato il senatore Barani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy