Corriere Fiorentino

L’attesa di Siena

Il cavallo scosso ieri ha acceso la vigilia. Oggi la Carriera, tra molte incertezze (e meteo clemente)

- Daniele Magrini

Palio, l’ora della Piazza Prova generale vinta da un cavallo scosso

Un Palio sotto assedio, quello che si correrà stasera al tramonto a Siena. Ma per la pioggia, non per gli effetti dello schieramen­to di forze dell’ordine, provviste anche di metal detector, che hanno controllat­o gli accessi a Piazza del Campo in questi giorni e a maggior ragione lo faranno anche oggi. La convivenza tra misure di sicurezza, applicate con discrezion­e, e tradizione contradaio­la è apparsa possibile. È stato tutto sommato assorbito dai senesi anche il limite della capienza a 15 mila spettatori, con il monitoragg­io che verrà effettuato stasera in presa diretta dal dipartimen­to di Statistica dell’Università di Siena. Una stima che consentirà al Comune di chiudere l’ultimo varco, a ragion veduta, a poche ore dalla carriera. Ciò di cui invece i contradaio­li si sono sentiti davvero privati, sono stati i tempi, i ritmi, le cadenze della Festa. Codici antichi, che i senesi sentono nel proprio Dna perché il Palio non è un evento ma un momento della propria vita. Tutto stravolto dalla pioggia. E in questi giorni, in molti hanno pensato ad una sorta di nemesi. L’unico Palio che è corso nella storia senza l’effettuazi­one di alcuna prova, è stato quello del 14 settembre 1972, una carriera straordina­ria decisa per celebrare il quinto anniversar­io della nascita del Monte dei Paschi. Ebbene, proprio in questi giorni di Palio senza prove o qua- si, il Cda di Mps tenuto mentre si decideva di non poter effettuare la terza prova a causa dell’acquazzone che ha portato anche all’annullamen­to della prova di ieri mattina, ha di fatto sancito l’ingresso dello Stato al 70% del capitale, sotto il cappello dell’Europa. Quello del 1972 fu il Palio della consacrazi­one del potere della banca, la celebrazio­ne di un rapporto, che pareva inscindibi­le, fra la banca — tecnicamen­te allora istituto di credito di diritto pubblico — e la città che da essa attingeva linfa preziosa per la propria economia. Quello che si correrà oggi — fortunatam­ente è previsto bel tempo — sarà il primo Palio di un altro Mps. Poco di Siena, molto — visto che lo Stato potrà rimanere socio di maggioranz­a solo per alcuni anni — in cerca di un nuovo padrone. Come il Palio di stasera, che cerca un padrone a fari spenti, vista la mancanza dei riscontri derivanti dalle prove. Quella generale ieri si è potuta disputare ed ha visto la vittoria del cavallo scosso dell’Aquila con il fantino Sanna caduto al Casato. Bel galoppo per un giro di Bellocchio nella Pantera e potente partenza di Tittia nell’Onda. La prova di venerdì mattina aveva comunque fatto vedere un grande Luigi Bruschelli nella Tartuca, in cerca del quattordic­esimo trionfo che lo appaierebb­e ad Aceto — che vinse proprio quel Palio straordina­rio senza prove del 1972, con Mirabella nell’Istrice — insieme al suo Tornasol. A 49 anni Trecciolin­o ha mostrato una di quelle traiettori­e a San Martino che ne hanno fatto un mito. Ne avrà fatto tesoro il figlio Enrico detto Bellocchio, che stasera corre, e tra i favoriti, nella Pantera con Missisippi. I giovani leoni già carichi di vittorie, Giovanni Atzeni detto Tittia, Andrea Mari detto Brio e Jonathan Bartoletti detto Scompiglio, se la giocherann­o rispettiva­mente nell’Onda con Porto Alabe, Civetta con Smeraldo Nulese e Giraffa con Sarbana. Poi l’esordiente Andrea Coghe, figlio di Massimino quotato fantino degli anni Ottanta-Novanta, nella Selva sul Solu Tue Due, il Bruco con Salasso e Su Re, l’Aquila con Brigante e Renalzos, la Torre con Grandine e Querida De Marchesana, e il Leocorno, che affida Quasimodo di Gallura a Dino Pes detto Velluto. Fantino che torna in Piazza dopo 13 anni. Era un altro Palio allora, ma non solo per le misure di sicurezza, stasera allestite in Piazza del Campo. Era anche un’altra città.

Doppia sfida Prima ancora la pioggia, poi una prova generale emozionant­e

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 ??  ?? I cartelli dell’uscita d’emergenza. Sopra, lo scarto del cavallo dell’Aquila alla curva del Casato, «fatale» al fantino: il cavallo ha poi vinto la prova generale (foto Fabio Muzzi)
I cartelli dell’uscita d’emergenza. Sopra, lo scarto del cavallo dell’Aquila alla curva del Casato, «fatale» al fantino: il cavallo ha poi vinto la prova generale (foto Fabio Muzzi)

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