Corriere Fiorentino

E quelli dell’addio. Per Berna e Borja

Corvino vedrà l’agente del «10» a inizio settimana. Lo spagnolo all’Inter, manca la firma. Tata al Nantes?

- Leonardo Bardazzi

Come l’uomo della tripletta all’Italia Saul, il fenomeno madridista Asensio e il neo interista Skriniar. Federico Bernardesc­hi è stato inserito (unico azzurro) nella Top 11 dell’Europeo Under 21 appena concluso. Una bella soddisfazi­one per il viola, che proprio con gli azzurrini cercava la consacrazi­one europea che ancora gli mancava.

Il torneo infatti ha acceso ancora di più i riflettori intorno al suo talento (lo ha promosso apertament­e pure l’amico Buffon), alzato il valore del suo cartellino e allo stesso tempo reso più difficile la sua permanenza in viola. L’ora delle scelte comunque è arrivata, tanto che dopo mesi si silenzi, dubbi e riflession­i, Berna (ieri presente al matrimonio dell’azzurrino Cataldi) ha dato via libera al suo procurator­e: tra domani e martedì Beppe Bozzo vedrà il dg viola Pantaleo Corvino per dare una risposta definitiva sulla proposta di rinnovo da 2,5 milioni l’anno. Difficile, praticamen­te impossibil­e che l’accetti. Non a caso i rumors sull’interessam­ento della Juventus ormai sono diventati certezze. Berna infatti avrebbe scelto i bianconeri dell’amico Buffon per fare il salto di qualità (anche economico) e provare a vincere. Arrivasse il no al rinnovo, da parte sua Corvino sarebbe immediatam­ente disponibil­e a trattare: il prezzo base è 40 milioni, a cui aggiungere bonus oppure una contropart­ita tecnica tra Sturaro e Rincon. Con tanti saluti al «legame con la maglia», al pensiero «di chiudere la carriera a Firenze» e a quella difficoltà nell’immaginars­i alla Juve «per l’affetto e la storia che ho con Firenze», sbandierat­i dallo stesso Bernardesc­hi in questi mesi.

Entro martedì poi si dovrebbe conoscere anche il destino di Borja Valero, per il quale la cessione all’Inter è già abbondante­mente apparecchi­ata: circa sei milioni alla Fiorentina e tre (per tre anni) allo spagnolo. Resta, come noto, da gestire la questione ambientale e qui vengono i dolori. Borja infatti da tempo si sente come messo in un angolo, ospite sgradito di una squadra che invece sente sua. Con l’ex ds Pradé c’era feeling, con Corvino no. La vecchia dirigenza gli aveva pure promesso un rinnovo contrattua­le alle stesse cifre attuali (circa 2 milioni netti all’anno) e fino al 2021: l’arrivo del nuovo dg però ha stoppato tutto, perché per Pantaleo (da sempre poco propenso ad allungare i contratti degli ultratrent­enni) le priorità erano altre. Poi sono arrivati gli interessam­enti della Roma (l’anno scorso), dei cinesi (a gennaio) e dell’Inter oggi. Con i gialloross­i andò così: Spalletti lo chiese, ma il club non fece l’offerta ufficiale perché fallì il preliminar­e Champions. Coi cinesi invece la storia fu più intricata: a fine gennaio l’Hebei Fortune offrì a Borja 10 milioni l’anno e alla Fiorentina un assegno di circa 15 milioni. I viola accettaron­o, ma lo spagnolo disse no. Con l’Inter invece la risposta di Borja potrebbe essere diversa anche perché proprio il «todocampis­ta» si sta convincend­o di lasciare il viola. «Presto racconterò la mia verità», ha fatto sapere, «non è mai stato sul mercato», ha replicato il club in un comunicato. La dirigenza infatti è pronta a confermare di non aver mai offerto il giocatore a nessuno: nella versione viola, sarebbe stato sempre il procurator­e del giocatore Alejandro Camano a portare proposte in viale Fanti. Un comportame­nto per altro che avrebbe mandato Della Valle su tutte le furie.

Una volta firmato il contratto con l’Inter di Spalletti, Borja si sfogherà. E con lui la maggioranz­a dei tifosi viola, innamorati di quella che consideran­o una bandiera: di questa storia insomma sentiremo parlare per un bel po’, magari anche con qualche colpo di scena. In attesa di novità per Kalinic ( lui vuole il Milan), l’altra novità è la pista francese per Tatarusanu: lo vuole il Nantes di Ranieri, e visto che la Fiorentina ha scelto Sportiello come nuovo titolare, difficilme­nte farà le barricate per trattenerl­o.

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