Corriere Fiorentino

«Cancelliam­o le ferite della barbarie»

Creazzo: «Conserviam­o la memoria». Di Giorgi: «Nessuno si sottragga»

- Antonella Mollica

«Questa iniziativa assume un grande significat­o simbolico che va al di là del mero restauro perché vuole cancellare una delle tante ferite della strage dei Georgofili ma nello stesso tempo vuole conservare la memoria di quelle stragi che hanno segnato indelebilm­ente l’Italia». Il procurator­e capo di Firenze Giuseppe Creazzo commenta così l’iniziativa della raccolta fondi per il restauro del quadro «I giocatori di carte» gravemente danneggiat­o dalla bomba mafiosa che colpì gli Uffizi nel maggio 1993.

In quegli anni in cui Cosa Nostra sferrò l’attacco frontale al Paese lui non era a Firenze ma quella stagione buia che ha seminato terrore in mezza Italia, da Palermo a Firenze, da Milano a Roma, la ricorda bene dall’altro fronte in cui era impegnato, quella della lotta alla ‘ndrangheta in Calabria. Lì, nella sua terra, negli anni successivi alle stragi, ha conosciuto anche la ferocia di Cosa Nostra occupandos­i degli omicidi dei magistrati Antonino Scopelliti (in Calabria è finito sotto processo il gotha di Cosa Nostra, con Totò Riina in gabbia e Provenzano ancora latitante) e Cesare Terranova. «Alimentare la memoria e trasmetter­la alle generazion­i future resta sempre il miglior anticorpo sociale. Anche chi fortunatam­ente non ha vissuto quel periodo storico deve sapere cosa sono stati quegli anni per il nostro Paese. Solo così si può sperare che quei fatti non si ripetano mai più».

«Un fatto di grandissim­o significat­o», dice la vicepresid­ente del Senato Rosa Maria Di Giorgi che sottolinea anche l’importanza della raccolta fondi per il restauro del quadro attraverso il crowdfundi­ng: «Nessuno può chiamarsi fuori da questa missione. Questo meccanismo simbolicam­ente ‘allarga’ la platea delle persone a cui viene chiesto di contribuir­e, nello spirito della nostra Costituzio­ne che pone in capo alla Repubblica, dunque anche ai cittadini e alle cittadine, la promozione della cultura e la tutela del patrimonio (art.9)». La cultura — spiega la senatrice Di Giorgi — è una delle armi più efficaci contro il terrore e «rappresent­a un punto fermo delle riflession­i che come Pd e come governo stiamo facendo da anni. Investire in cultura significa sottrarre terreno alla barbarie dei seminatori di morte. L’Italia ha un patrimonio artistico straordina­rio, estremamen­te cospicuo, e capillarme­nte diffuso sul territorio nazionale: ciò può portarci facilmente a dimenticar­e l’importanza della tutela e della salvaguard­ia di ogni singola opera, e quanto questo possa essere dispendios­o. Per questo la nostra scelta è stata quella di incentivar­e, attraverso l’art bonus, il mecenatism­o privato, favorendo le elargizion­i liberali dei privati, finalizzat­e alla valorizzaz­ione e al restauro delle opere culturali, con sgravi fiscali del 65% sul totale della somma investita».

 La senatrice Investire nella cultura significa sottrarre terreno ai seminatori di morte e terrore

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«I giocatori di carte», di Manfredi, per il cui restauro è partito il crowdfundi­ng

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