Mps riparte, dall’antico
L’ad Morelli: puntiamo a famiglie e imprese, 4.800 esuberi
Dal «Pronto soccorso» — come ha definito il Monte dei mesi passati l’amministratore delegato Marco Morelli — ad una banca sana, senza crediti deteriorati, più piccola, focalizzata sull’Italia e sulla clientela tradizionale fatta di piccole e medie imprese e non di finanza. E che torni ad essere redditizia grazie anche al taglio del 22% del personale, 5.500 addetti, e del 30% di sportelli (-600 filiali) entro il 2021, quando lo Stato dovrà uscire dalla banca.
Il nuovo corso del Monte dei Paschi di Siena è stato presentato ieri a Milano ai sindacati ed al mercato, dopo l’ok della Unione Europea alla ricapitalizzazione precauzionale — che porterà lo Stato, già entro il mese, a detenere il 70% di Rocca Salimbeni — e al nuovo piano industriale, mettendo fine ad un lungo periodo di incertezza e trattativa serrata con le autorità europee. Obiettivo, «un percorso di crescita, per recuperare un ruolo importante in Italia», riconquistando anche chi ha spostato i soldi su altri istituti, tornando all’utile già tra due anni, per arrivare a 1,2 miliardi nel 2021. E ritrovare davvero la normalità dopo tante svolte decisive che non si sono rivelate tali, grazie anche al fatto che gli esuberi saranno gestiti senza licenziamenti, con uscite sostenute dal fondo di solidarietà dei bancari.
«Quello che il gruppo ha passato in questi mesi è senza precedenti: abbiamo vissuto in una specie di pronto soccorso che ha dovuto affrontare emergenze ogni cinque minuti. La banca ha agito e reagito benissimo, lo dimostra anche il negoziato con l’Unione Europea — ha detto Marco Morelli, presentando il piano di ristrutturazione 2017-2021 — Quanto vissuto è una cosa mai vista anche rispetto alla pressione dei media, del mercato, dei concorrenti che hanno tratto vantaggio dalla nostra situazione, sfruttando questo periodo per andarsi a prendere clienti e depositi, ma in alcuni casi hanno utilizzato strumenti e mezzi non convenzionali...». «Ora Mps cammina sulle proprie gambe — ha sottolineato — E il fatto che la banca sia riuscita a rimanere in vita e che sia riuscita a recuperare in termini di depositi commerciali (nei primi tre mesi del 2017 sono rientrati 5,5 miliardi, ndr) è dovuto anche al fatto che abbiamo un personale molto motivato». Quella del Monte è una prima volta — mai era stato utilizzato lo strumento della ricapitalizzazione precauzionale — e il prezzo sarà diviso tra Stato, 5,4 miliardi (1,5 miliardi saranno destinati al risarcimento di alcune obbligazioni subordinate), e privati, con gli azionisti che vedranno il loro investimento diminuito almeno del 90%, ed i detentori di titoli subordinati che li vedranno convertiti in azioni, per un importo di 4,3 miliardi di euro. Le uscite dal gruppo saranno 4.800 con il fondo dei bancari, 450 per la cessione delle filiali estere in Francia e Belgio, 750 per i normali pensionamenti, ma ci saranno 500 assunzioni, così da arrivare tra cinque anni a 20.000 addetti, mentre gli sportelli scenderanno da 2.000 a 1.400, e sarà potenziata la banca on line Wibida dimezzando le direzioni territoriali. Tra gli impegni presi anche il tetto ai compensi dei vertici della banca — Morelli ed altri cinque dirigenti non potranno guadagnare più di 466.000 euro lordi fino a che resteranno gli aiuti di stato — il divieto di fare acquisizioni, la cessione delle attività non strategiche e delle partecipazioni, nonché di parte del patrimonio immobiliare, assieme alla vendita di ben 28,6 miliardi di sofferenze e crediti deteriorati. «Durante il piano ci saranno anche 900 milioni di investimenti — ha chiarito Morelli — Sulla riduzione delle spese saremo rigidi ed il piano è prudente e realistico. Questa è una pietra miliare nel nostro percorso di crescita, che sarò lento, non aspettatevi cambiamenti immediati, e che parte dalla nostra base di 4,5 milioni di clienti e dalla volontà di focalizzarci su di essi, sulle piccole e medie imprese».
Gli attuali azionisti privati — tra i quali non c’è più la Fondazione Mps che detiene solo lo 0,01% delle azioni — saranno diluiti al 2-4% ed affiancati dalle azioni provenienti dalla conversione delle obbligazioni subordinate. Il Tesoro entrerà a luglio nel capitale, poi dovrà essere nominato il nuovo cda — Morelli ha dato la disponibilità a restare, anche a compenso ridotto del 70% rispetto all’attuale — ed a settembre il titolo potrà tornare in Borsa. Intanto oggi si aprirà il confronto banca-sindacati ed ai 600 addetti che già a maggio hanno lasciato il gruppo se ne potrebbero aggiungere altri 900 entro dicembre.