Delitto di Hallowen in Darsena: due condanne
Viareggio, 18 e 15 anni ai maggiorenni che parteciparono al pestaggio mortale
Condannati. 18 anni di carcere a Alessio Fialdini, 15 anni e 8 mesi a Federico Bianchi per il delitto di Manuele Iacconi, ucciso a colpi di casco la notte di Halloween del 2014 in Darsena a Viareggio. La sentenza di primo grado è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri dal giudice dell’udienza preliminare Antonia Aracri del tribunale di Lucca. Per il massacro di Iacconi e l’aggressione dell’amico Matteo Lasurdi, ad altri due ragazzi — minorenni all’epoca dei fatti — erano stati inflitti 12 anni ciascuno, sempre in primo grado, in procedimenti distinti.
La giornata dei parenti e degli amici di Iacconi è cominciata molto presto, tra speranze e preoccupazioni, e culminata con abbracci e lacrime dopo la sentenza, mentre la parola «Assassini», urlata a gran voce e ripetuta più volte, ha squarciato il silenzio del tribunale. Bianchi e Fialdini, che oggi hanno rispettivamente 22 e 21 anni, erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo. I reati contestati erano gli stessi per entrambi: omicidio e tentato omicidio. La pena è stata ridotta di un terzo, perché così prevede il procedimento abbreviato. «C’è soddisfazione, era quanto ci si potesse aspettare», il telegrafico commento di Riccardo Carloni, legale della famiglia Iacconi assieme a Gian Marco Romanini, Luca Pontirossi e Francesco Marenghi. Il giudice ha riconosciuto come provvisionale 150 mila euro a ciascuno dei genitori di Iacconi, 100 mila per ogni fratello, 50 mila agli zii così come a Lasurdi, per un totale di 700 mila euro. La mattinata era cominciata con la formalizzazione della richiesta di rito abbreviato formulata dagli avvocati dei due maggiorenni, Massimo Landi e Maria Laura Bitonte. Poi, l’inizio del processo, con la richiesta a 30 anni di reclusione avanzata dal pm Sara Polino. Dopo due ore e mezzo di camera di consiglio, poco prima delle 18, la sentenza (motivazioni tra 90 giorni). Secondo la procura di Lucca e quella minorile di Firenze in quattro avevano partecipato al pestaggio di Iacconi, deceduto dopo un mese di agonia all’ospedale di Livorno. Quella notte del 31 ottobre 2014 una lite scaturita per futili motivi all’incrocio di via Coppino degenerò rapidamente in tragedia.
Le versioni contrastanti fornite dai quattro giovani hanno reso più complicato l’iter delle indagini. Uno dei due minorenni si è autoaccusato dell’accaduto. Quell’ammissione di colpa, però, non ha escluso le responsabilità dei suoi compagni nell’escalation di violenza. Secondo l’accusa, Bianchi avrebbe dato avvio alla rissa e Fialdini avrebbe sferrato il primo colpo di casco contro Iacconi. Una versione sempre contestata dai due. «Non è finita qui, vogliamo che venga fatta giustizia sino in fondo», hanno detto i parenti e gli amici di Iacconi nutrendo il timore che in appello la sentenza di ieri possa essere ribaltata.
L’altra sentenza Nei mesi scorsi il verdetto (12 anni) per i due minori coinvolti nel delitto in Darsena