E quelle che se ne vanno
Primo giorno di ritiro, il malumore di Borja Slitta l’incontro con Corvino: l’Inter aspetta Montella chiama Kalinic, accordo Berna-Juve
«Domani parlerò con il ragazzo per capire la sua volontà». Così Pantaleo Corvino martedì scorso. Il ragazzo è Borja Valero, la volontà è quella di chiudere l’avventura con la Fiorentina. Per mille motivi che poi lo spagnolo spiegherà ma che il dg viola vuole sentire dal calciatore stesso. Ieri sono stati a stretto contatto, ma nessuno dei due ha fatto il primo passo. E così l’incontro tanto atteso, non è avvenuto.
A confermarlo è stato lo stesso Corvino, all’uscita dal centro sportivo a tarda sera. A pochi metri dalla contestazione: «Ho visto e salutato Borja così come fa un dirigente con un calciatore. Eravamo entrambi sereni. Mai e poi mai abbiamo messo il calciatore sul mercato nè siamo andati a proporlo ad un’altra squadra». Parole nuove, stessa linea. Ribadita il giorno in cui la squadra si è ritrovata per il primo allenamento dell’anno. Pochi sorrisi, in primis dallo stesso Borja che fin dalle visite mediche ha manifestato il suo stato d’animo. Testa bassa, scuro in volto e poca voglia di parlare. Non il solito Borja Valero, insomma. Un caso che naturalmente affossa l’entusiasmo generale del gruppo, agli ordini da ieri del nuovo allenatore Pioli. Il tecnico ha chiesto massimo impegno a tutti fin da subito. E concentrazione sul lavoro da fare. Apporto che ad oggi Borja, così come altri, non potrà garantire al 100% visto l’imminente cambio di casacca. Probabile che le parti si aggiornino a breve, tra oggi e domani, a poche ore dalla partenza per Moena fissata per sabato. I tifosi nel frattempo hanno fatto la loro parte: dopo la contestazione allo stadio, un gruppetto di ultras è salito a casa di Borja per convincerlo a restare. Ai cori d’affetto, lo spagnolo, in lacrime e affacciato alla finestra, ha risposto «non posso che ringraziarvi». Il giallo insomma resta tale, ma già oggi (forse) potrebbe scrivere il suo ultimo capitolo. In questo contesto, non è facile per Corvino portare avanti le altre trattative. Il modus operandi comunque è chiaro: uno esce, uno entra, in modo tale da consentire a Pioli di accusare il meno possibile le partenze di Borja, Bernardeschi e Kalinic. Sul secondo la Fiorentina sta aspettando il rilancio della Juventus, che farà seguire il suo interesse manifesto con una offerta superiore ai 40 milioni (si lavora sui bonus). Il numero 10 il 17 luglio dovrebbe presentarsi per le visite, facile immaginare che entro quella data sia già impegnato con i nuovi compagni. Anche perché lui l’accordo con la Juve ce l’ha da tempo. Difficile comunque che nel pacchetto finisca una contropartita, perché la trattativa è già difficile così com’è. Top secret invece il nome del suo possibile sostituto. In quel ruolo piace Politano del Sassuolo che gradirebbe la destinazione Fiorentina ma che costa moltissimo. La distanza tra domanda del Sassuolo (15 milioni circa) e offerta viola (7) rimane ampia: se ne riparlerà a breve.
Da ieri è ufficiale anche il passaggio di Ilicic all’Atalanta per 5 milioni di euro più bonus. Lontano dalla soluzione invece il caso Kalinic. Il croato vuole il Milan e lo ha detto pubblicamente. Posizione apprezzata anche da Milano: «Le sue parole ci inorgogliscono», hanno detto in coro Montella e il ds Mirabelli. «Ci piace — ha aggiunto l’allenatore — dispiace un po’ per la Fiorentina ma sono cose che capitano, ci riproveremo». Sicuramente sarà così anche se la trattativa non è facile. Corvino non fa sconti e il Milan non vuole spendere 30 milioni. In attacco Eysseric (esterno del Nizza, 4 milioni) rimane il calciatore più vicino, mentre Simeone il più desiderato.